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Ci sono dei social pericolosi per i più piccoli? Arriva un’etichetta

Quarantadue procuratori generali hanno chiesto un nuovo provvedimento al Congresso degli Stati Uniti. Quest’ultimo comprende l’uso di un’etichetta, come quella posizionata sulle sigarette, che avvisino gli utenti sui possibili pericoli dei social per i fruitori più piccoli. La proposta ha ricevuto il sostegno sia dei repubblicani che dei democratici.

L’uso delle etichette ha lo scopo di rendere gli utenti partecipi di quelli che possono essere i pericoli in cui possono incappare i più giovani. Con tale provvedimento si punta ad un aumento della consapevolezza riguardo la situazione social e l’attuale contesto sociale presente nei Sati Uniti.

Richiesto un nuovo sistema per le etichette dedicate ai pericoli dei social

Al momento non ci sono molti studi sulla correlazione tra l’uso delle piattaforme e la salute mentale dei bambini. I dati forniti sembrano evidenziare una situazione di potenziale crisi. I social hanno un forte impatto sulla vita degli utenti ed è necessario approfondire quali siano tali effetti

per i più giovani. In tale ottica, la richiesta di introdurre il sistema delle etichette rappresenta una sorta di precauzione per tutelare i fruitori delle piattaforme.

Tale provvedimento non significa che in automatico tali piattaforme diventano sicure. Lo scopo ultimo del provvedimento è piuttosto quello di sollevare l’attenzione per evitare che i social possano creare dipendenza e conseguenti disturbi e problematiche che possono emergere per i più piccoli.

La proposta è stata presentata dai procuratori generali di Colorado, Mississippi, Tennessee, New York, Kentucky, Oregon, California e New Jersey. Quest’ultimi sono stati appoggiati dai colleghi appartenenti ad ulteriori 36 Stati. Al momento della presentazione al Congresso è stato spiegato come l’uso delle etichette sui social può ridurre la crisi crescente riguardo tale settore. Inoltre, può contribuire attivamente per proteggere gli utenti più piccoli e gli adolescenti in tutti gli Stati Uniti. Una precauzione che potrebbe fare la differenza per l’intero settore social.

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Pubblicato da
Margareth Galletta