Pedro Sánchez, il premier spagnolo, ha approfittato della sua seconda visita in Cina per dire la sua contro i dazi europei.

La Spagna ha deciso di opporsi ai nuovi dazi dell’Unione Europea sulle auto elettriche cinesi, con il premier Pedro Sánchez che ha recentemente invitato l’Unione a riconsiderare la sua posizione. Le dichiarazioni di Sánchez, espresse durante una visita in Cina, hanno sollevato perplessità a Bruxelles ma sono state accolte positivamente a Berlino.

 

L’opposizione di Sánchez e della Spagna ai dazi europei

Durante la sua seconda visita in Cina in un anno e mezzo, Sánchez ha sottolineato l’importanza di trovare un “compromesso” con Pechino. “Mi tocca essere rude e franco”, ha detto Sánchez al Financial Times. “Penso che dobbiamo riconsiderare, tutti noi, non solo gli Stati membri, ma anche la Commissione, la nostra posizione”. Il premier ha avvertito che un’altra guerra commerciale sarebbe dannosa e ha sottolineato la necessità di costruire ponti tra l’Unione Europea e la Cina. Le sue parole sembrano un cambiamento significativo nella sua posizione, con l’obiettivo di mediare in una disputa delicata.

Sánchez ha motivato la sua posizione con il timore che Pechino possa rispondere ai dazi europei colpendo l’export spagnolo, in particolare la carne suina, che rappresenta una delle principali esportazioni della Spagna verso la Cina. I commenti del premier sono giunti in vista del voto previsto per il mese prossimo sull’introduzione definitiva dei dazi. Se quindici Stati membri, tra cui la Spagna, rappresentanti almeno il 65% della popolazione europea, bocciassero il provvedimento, i dazi potrebbero essere neutralizzati.

Oltre alle preoccupazioni per l’export, Sánchez ha dichiarato di voler attrarre investimenti cinesi in Spagna per la produzione di auto elettriche, affermando che uno dei suoi obiettivi in questa visita era proprio quello di costruire catene produttive nel Paese.

A Berlino, le dichiarazioni di Sánchez sono state accolte con favore. Steffen Hebestreit, portavoce del governo tedesco, ha affermato che “la direzione di viaggio è una che condividiamo”. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz aveva già espresso contrarietà ai dazi, sottolineando la volontà della Germania di essere aperta all’importazione di auto da altri Paesi, oltre a esportare le proprie.

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