Lo stabilimento torinese di Mirafiori si ferma di nuovo. Le attività di assemblaggio saranno sospese dal 13 settembre all’11 ottobre, secondo quanto detto da Stellantis. Una decisione presa a causa della scarsa domanda di auto elettriche nel mercato europeo, come comunicato ai sindacati e ai lavoratori. Questa pausa arriva poco dopo la ripresa delle attività, avvenuta il 2 settembre. Si tratta dell’ennesimo stop in un anno particolarmente complesso per il polo torinese.
La cassa integrazione coinvolge oltre 2.000 dipendenti. Questi sono divisi tra le linee della Fiat 500 elettrica e della Maserati. La produzione nel primo semestre di quest’anno ha subito un crollo drammatico, segnando appena 19.510 auto rispetto alle 53.330 dello stesso periodo dell’anno scorso. Qui si parla di una grossa diminuzione del 63%. Questo andamento negativo si riflette nella crescente incertezza sul futuro dello stabilimento. Cosa riserverà succederà ancora?
Futuro in bilico per lo stabilimento Stellantis
Nonostante le difficoltà, Stellantis ritiene che il futuro di Mirafiori non sia in discussione. Il gruppo ha confermato un investimento di 100 milioni di euro per potenziare la produzione della Fiat 500 elettrica. Introdurrà anche una nuova batteria ad alto potenziale e tecnologie avanzate per abbattere i costi di produzione. Ciononostante, molti si chiedono se questo basterà a risolvere i problemi dello stabilimento.
La vera svolta è attesa per la fine del 2025. L’anno prossimo infatti partirà la produzione della Fiat 500 ibrida, basata sull’attuale versione elettrica, ma con ovviamente le opportune modifiche. L’auto avrà un aspetto forse diverso e al suo interno verranno applicate migliorie di ogni tipo per renderla appetibile ai potenziali acquirenti. Sarà questo il rilancio tanto atteso dello stabilimento e del brand? I sindacati e i lavoratori sperano di sì. Purtroppo però, come intuibile, le preoccupazioni restano alte. Mirafiori riuscirà a ritrovare la propria centralità nel panorama produttivo del gruppo? Per ora, tutto dipende dalla ripresa della domanda e dalla capacità di Stellantis di adattarsi ad un mercato in continua evoluzione, cosa non certo semplice.