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Stellantis sotto accusa: i concessionari americani contro Tavares

La tensione tra Stellantis e i concessionari americani è alle stelle. In una lettera aperta, l’associazione dei dealer statunitensi ha accusato il CEO Carlos Tavares di aver preso decisioni “sconsiderate” e dannose per il lungo termine. I marchi Jeep, Ram, Dodge e Chrysler stanno perdendo terreno sul mercato. La loro quota si è addirittura quasi dimezzata. I concessionari denunciano che le scelte del CEO, pur aumentando i profitti lo scorso anno, hanno portato a un “rapido degrado” dei marchi americani del gruppo.

Per loro, il taglio dei prezzi e gli incentivi non sono abbastanza. Gli stock non si svuotano e il rischio è di trasformare le concessionarie in “cimiteri di auto invendute”. Hanno chiesto più fondi per smaltire l’inventario e rilanciare i marchi. Vogliono puntare a modelli che gli americani possano davvero acquistare. Hanno inoltre ricordato di aver avvertito dell’attuale situazione già due anni fa, ma non ottennero risposta e questi sono i risultati. Dunque, Tavares sta davvero guidando l’azienda verso un futuro migliore e più solido?

La risposta di Stellantis alle critiche continue

Stellantis non ha ignorato le accuse, ma ha preferito sdrammatizzare

. La risposta ufficiale sottolinea che gli “attacchi personali” non sono il modo giusto di affrontare i problemi. Il gruppo ha evidenziato come vi siano frequenti incontri con i concessionari, con discussioni settimanali e contatti personali per monitorare la situazione. Nonostante le tensioni, Stellantis ha sottolineato alcuni progressi. Le vendite di agosto negli USA sono cresciute del 21% rispetto a luglio, e la quota di mercato è aumentata di 0,7 punti. Inoltre, l’inventario è calato per due mesi di seguito, con una riduzione di 42.000 auto, circa il 10%.

Sul fronte degli investimenti, Stellantis ha annunciato 406 milioni di dollari destinati a tre stabilimenti in Michigan. Questo denaro servirà a riorganizzare le linee di produzione per i modelli Ram 1500 e Jeep Wagoneer elettrificato, insieme a nuovi impianti per i motori. Ma basterà questo per rassicurare i concessionari o continueranno a temere per il futuro dei marchi americani del gruppo? Stellantis sembra fiduciosa, ma il malcontento non si dissolve facilmente.

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Pubblicato da
Rossella Vitale