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Maserati Buran, design unico per una monovolume limousine

Nel corso della propria storia, ciascuna casa automobilistica punta a realizzare veicoli iconici. Veicoli che possano, dunque, rimanere nella mente degli appassionati del settore delle quattro ruote.

Ogni volta che un nuovo modello viene presentato al pubblico i costruttori puntano ad offrire dettagli mai visti prima. Oggi vogliamo parlare di un veicolo che è rimasto nella storia per una serie di motivi: la Maserati Buran. Per chi non lo ricordasse, la Buran venne presentata da Giugiaro nel 2000 al Salone dell’Automobile di Ginevra. Scopriamo insieme i dettagli di questo veicolo.

Maserati Buran: sicurezza e lusso in un unico veicolo

La Maserati Buran venne presentata in occasione del Salone dell’Automobile di Ginevra nel lontano 2000. A essere presentato non fu un classico veicolo che siamo abituati a vedere su strada. Non a caso, il brand pensò ad un veicolo in grado di esprimere diversi stili in un unico concetto. Che cosa vogliamo dire? Pensiamo ad una limousine d’alta gamma con luminosità degli interni e massima accoglienza e comfort per tutti i passeggeri.

Sicurezza e lusso sono assicurati da un veicolo con caratteristiche inevitabilmente importanti. La Maserati Buran si contraddistingue grazie ad una lunghezza di 4980 mm, larghezza pari a 1950 mm e altezza di 1630 mm. Non mancano forme morbide e squadrate con un’anteriore che ci contraddistingue grazie alla classica calandra Maserati.

Dopo aver elencato alcune caratteristiche possiamo certamente dire una cosa. L’intento del brand era quello di portare a termine un lavoro piuttosto unico nel suo genere.

Per quanto riguarda la potenza, ci troviamo davanti ad un veicolo dotato di un V8 da 3.217 litri e 370 CV longitudinale, ereditato dalla Maserati 3200 GT, con trazione di tipo integrale.

“Non volevamo proporre il solito SUV e neanche un classico fuoristrada. Avendo però capito che la formula di un veicolo alto sarebbe stata quella vincente, siamo partiti da qui per sviluppare un concept originale”, queste le parole di Italdesign.

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Pubblicato da
Valentina Acri