Gli astronomi stanno discutendo una teoria affascinante che potrebbe cambiare il modo in cui vediamo il nostro sistema solare. Si pensa infatti che miliardi di anni fa una stella estranea abbia avuto un incontro ravvicinato con il nostro Sole, lasciando segni ancora oggi visibili. Questa idea è stata esplorata di recente da un gruppo di astronomi olandesi, che ha pubblicato i risultati delle loro ricerche su Nature Astronomy e The Astrophysical Journal Letters. Gli scienziati hanno utilizzato oltre 3.000 simulazioni per capire cosa sarebbe successo se una stella di diverse masse avesse attraversato i dischi protoplanetari che circondavano il Sole.
Il risultato? Piuttosto sorprendente. Secondo gli astronomi, molte delle orbite strane e eccentriche degli oggetti che si trovano nel sistema solare esterno potrebbero essere spiegate da un incontro ravvicinato con una stella leggermente più piccola del Sole, circa 0,8 volte la sua massa. Questa stella sarebbe passata a una distanza di 16,5 miliardi di chilometri dal Sole. Anche se può sembrare lontanissima, a livello cosmico è un battito di ciglia: stiamo parlando di 110 volte la distanza tra la Terra e il Sole, quindi molto più vicina rispetto ad altre stelle che hanno attraversato il nostro sistema in passato, come la Stella di Scholz, che ha viaggiato a una distanza di oltre 50.000 unità astronomiche.
Ma perché tutto questo è importante? Perché potrebbe spiegare alcuni dei misteri che gli astronomi cercano di risolvere da anni. Alcuni degli oggetti più lontani nel nostro sistema solare, come Plutone e Sedna, hanno orbite davvero strane. Alcuni di loro, inoltre, si muovono in modo retrogrado, cioè nel senso opposto rispetto agli altri corpi celesti. Finora, gli scienziati hanno ipotizzato l’esistenza di un nono pianeta, un gigantesco oggetto nascosto ai confini del sistema solare, per spiegare queste stranezze. Eppure, nonostante tante ricerche, questo Pianeta Nove non è mai stato trovato.
Qui entra in gioco la nuova teoria: l’incontro con una stella potrebbe aver perturbato gli oggetti alla periferia del sistema solare, spingendoli in orbite strane o addirittura facendoli espellere nello spazio. Alcuni di questi corpi potrebbero essere stati catturati dai giganti gassosi, diventando lune. Se questa teoria dovesse essere confermata, potrebbe risolvere molti misteri. E a dare una mano potrebbe essere l’Osservatorio Vera C. Rubin, che nei prossimi anni cercherà nuovi oggetti nel sistema solare esterno, forse fornendo le prove che gli astronomi stanno aspettando.