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Matteo Salvini: lo stop alle endotermiche è un suicidio economico

Ormai da alcuni anni si parla di uno stop alle auto con motore endotermico a partire dal 2035. Trattandosi di un tema inevitabilmente importante, nato con l’intento di andare incontro ad una mobilità sempre più green e sostenibile, ci troviamo sempre davanti a pareri contrastanti. Fra le figure di spicco che nell’ultimo periodo sta mostrando il suo scetticismo c’è Matteo Salvini.

Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini continua a ribadire il suo punto di vista riguardo al bando dei veicoli con motore endotermico e, dunque, a diesel e benzina. Secondo il parere del ministro, quello di dire stop a queste tipologie di vetture è una vera e propria follia ideologica.

Matteo Salvini: stop alle endotermiche senza senso

Continuano i dubbi del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini per la decisione presa dalla Commissione Europea ormai da tempo sui veicoli diesel e benzina. Proprio in occasione del Salone dell’Auto di Torino ha sottolineato il suo parere e lo scetticismo per l’avvio del ban previsto nel 2035

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“La settimana prossima sarò a Budapest con i colleghi ministri dei trasporti europei per far tornare il buonsenso e farlo prevalere rispetto all’ideologia. La neutralità tecnologica vuol dire che da qui ai prossimi 30 anni si può comprare l’auto elettrica, ma mettere fuori legge e fuori mercato tra 10 anni le auto a combustione interna, benzina e diesel, è un suicidio economico, sociale, industriale e ambientale senza nessun senso“, ha sottolineato il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture.

Secondo quanto dichiarato da Matteo Salvini, dunque, mettere fuori legge e fuori mercato le auto benzina e diesel rappresenterebbe un suicidio economico sotto diversi aspetti. Non possiamo non tutelare i milioni di lavoratori del settore puntando esclusivamente alla sostenibilità ambientale.

“Come ministro dei Trasporti da due anni sto cercando l’equilibrio fra il diritto alla mobilità dolce chi ama andare in bicicletta in monopattino e con il nuovo codice della strada andrà però con casco, targa e assicurazione obbligatoria e chi usa l’auto non per diletto ma per lavoro. Chi vuole espellere le auto fa un danno produttivo alle nostre città e danneggia milioni di lavoratrici e di lavoratori. Il riferimento non è a Torino, ma ad altri ambienti”

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Pubblicato da
Valentina Acri