Il prossimo autunno assisteremo all’arrivo degli attesissimi processori di Intel di prossima generazione, parliamo della famiglia Lunar Lake che avrà il compito di rilanciare le finanze di Intel dopo che i processori recentemente arrivati sul mercato hanno deluso le aspettative facendo piombare Intel in una crisi a dir poco profonda.
Ovviamente il confronto diretto sarà con la storica rivale AMD che di contro lancerà i suoi nuovi processori per la fascia desktop Ryzen 9000, uno scontro che senza dubbio sarà avvincente e del quale possiamo avere un assaggio in anteprima.
Recentemente sono trapelati online i risultati di alcuni benchmark che però hanno lasciato perplessi molti utenti dal momento che sono stati svolti in condizioni non propriamente favorevoli ad ottenere risultati utilizzabili per un reale confronto, ciò nonostante però possiamo farci un’idea di quello che avremo tra le mani e di cosa aspettarci nel bene nel male.
Nel dettaglio abbiamo visto il confronto tra il Ryzen Z1 Extreme e il Core Ultra 7 258V, che ha visto perdere il primo sul secondo però con un ma.
Un confronto non ad armi pari
A influenzare in modo significativo il risultato è stato il fatto che il Core Ultra 7 258V di Intel, basato su Lunar Lake, era accoppiato con 32GB di RAM, mentre il Ryzen Z1 Extreme di AMD, nato per console portatili, disponeva di soli 12GB, meno della metà della controparte.
Di conseguenza è bastato procedere ad un confronto con dei dati basati su piattaforme più equilibrate per ottenere dei risultati decisamente diversi, ad offrirceli ci ha pensato il sito ufficiale di Ashes of the Singularity che con Ryzen Z1 Extreme dotato di 16GB di RAM ci mostra:
- Prestazioni CPU superiori dell’11,3% rispetto all’Intel
- GPU RDNA 3 integrata nel chip AMD che annienta nettamente quella Intel, con una superiorità del 92,7% nel frame rate medio
A falsare ancora una volta il risultato però c’è un elemento, i test eseguiti sul processore Lunar Lake vedevano un display con risoluzione 2880×1800 pixel, mentre AMD girava su un classico FullHD 1920×1080, che in termini pratici equivale a 2,5 volte il numero di pixel sul primo rispetto al secondo, dunque un aumento di due volte e mezzo del lavoro da fare da parte della configurazione.