SolarEdge e-Mobility crede che l’uso dei pannelli fotovoltaici e la ricarica bidirezionale sia la chiave per il futuro della mobilità elettrica. La società britannica, già nota per i suoi successi nel campo dei veicoli commerciali, ha presentato nuove soluzioni. Queste promettono di cambiare il concetto stesso di veicolo elettrico. L’idea alla base è semplice ma punta molto in alto. Vogliono realizzare un veicolo che si ricarica da solo e che può restituire energia alla rete, riducendo al contempo i costi in bolletta.
SolarEdge e-Mobility ha mostrato il suo primo modello, un Go-Kart elettrico, durante eventi di Formula E a Londra e Misano. Ma cosa c’è di speciale in questo veicolo? Il Go-Kart integra pannelli fotovoltaici direttamente nel telaio. Grazie poi alla ricarica bidirezionale riesce alimentare reti domestiche o altri veicoli elettrici. La tecnologia alla base include un kit a 48V di classe Automotive, composto da motore elettrico, batteria al litio e un sistema di gestione dell’energia ottimizzato per la massima efficienza. Questo sistema non si limita ai Go-Kart. L’azienda prevede di applicarlo su diversi veicoli, dalle microcar
ai veicoli logistici. L’obiettivo? Offrire una soluzione “all-in-one” per la mobilità, riducendo i costi e aumentando l’efficienza energetica.SolarEdge non guarda solo al settore commerciale, ma punta anche all’intrattenimento. L’introduzione di Go-Kart a zero emissioni durante eventi di Formula E ha dimostrato come questa tecnologia possa essere applicata anche in ambiti ludici. La società britannica ha infatti evidenziato che i visitatori hanno potuto testare direttamente i veicoli nell’area intrattenimento, scoprendo in prima persona i vantaggi dell’autoproduzione energetica tramite pannelli.
Secondo David Ben-Bassat, General Manager di SolarEdge e-Mobility, questa tecnologia rappresenta il futuro della micromobilità residenziale e commerciale. L’integrazione tra pannelli solari e ricarica bidirezionale potrebbe essere la chiave per una maggiore adozione di veicoli elettrici. Non solo una questione di risparmio. Si tratta di una vera e propria rivoluzione tecnologica che mira a rendere la mobilità più sostenibile e conveniente per tutti. La domanda ora è: siamo pronti ad abbracciare un futuro dove i veicoli non si limitano a consumare energia, ma diventano parte attiva nella sua produzione?