stellantis Acea intende chiedere un posticipo riguardo l’applicazione dei nuovi limiti relativi alle emissioni di CO2 per il settore automobilistico. Tale proposta ha però suscitato alcune critiche. Nello specifico, è intervenuto Carlos Tavares, l’amministratore delegato di Stellantis che ha affermato di disapprovare quanto richiesto. Secondo quanto dichiarato in una recente intervista la proposta di Acea non è accettabile. Il problema, secondo Tavares riguarda soprattutto la concorrenza.

L’amministratore delegato di Stellantis ha messo in evidenza una questione piuttosto complessa. Quest’ultima riguarda tutte le aziende automobilistiche che sono alle prese con l’urgenza di rispondere alle nuove normative ambientali. Il tutto mentre cercano di mantenere la propria competitività nel mercato.

Stellantis non accetta la proposta di Acea: quali sono i dettagli della polemica?

Tutto ha avuto inizio con un documento che l’associazione dei costruttori europei, intende inviare alle istituzioni UE. Nello specifico, sembra che Acea intenda dare voce ad una serie di preoccupazioni emerse nel settore auto riguardo la riduzione di emissioni (da 116g/km e 94g/km) entro il 2025. Ogni eccesso, in tal senso, prevede sanzioni pari a 95 euro.

Secondo Luca de Meo, presidente Acea e CEO di Renault, se le aziende non dovessero riuscire a rispettare le normative proposte, l’Europa sarebbe costretta a pagare 15 miliardi di euro di multe. In alternativa, le industrie dovrebbero rinunciare a produrre più di 2,5milioni di veicoli commerciali.

Tale idea è stata invece criticata dall’amministratore di Stellantis. Tavares, infatti, ha dichiarato che le regole riguardo agli adattamenti ambientali sono note ormai da tempo. Dunque, tutte le aziende hanno avuto il tempo necessario per potersi preparare.

L’intera questione riguarda una situazione alquanto complessa per le aziende automobilistiche. Quest’ultime, infatti, stanno provando a rispettare le nuove normative riguardanti le emissioni di CO2. Allo stesso tempo sono però costrette ad affrontare le sfide legate alla domanda di auto elettriche che, al momento, in Europa non rispetta le iniziali aspettative.

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