Volkswagen

Volkswagen si prepara a lanciare un piano di ristrutturazione senza precedenti. In quanto potrebbe portare al licenziamento di 15.000 dipendenti. Oltre che alla chiusura di due o tre impianti produttivi in Germania. Queste informazioni emergono da un’analisi degli esperti di Jefferies. In particolare, dopo un incontro con i vertici del colosso tedesco dell’auto. L’obiettivo principale di questa drastica misura è ridurre la capacità produttiva in Europa. Si parla di arrivare a circa 500.000-750.000 unità all’anno. Ciò in risposta alla crisi che sta colpendo il mercato automobilistico europeo. L’azienda, secondo quanto riportato, è pronta ad affrontare costi straordinari stimati tra i 3 e i 4 miliardi di euro. Pur di mettere in atto questo piano entro la fine dell’ anno.

Volkswagen: al centro di pressioni politiche e critiche

I dirigenti del gruppo sembrano decisi a procedere con questa strategia, nonostante l’opposizione dei sindacati. La posizione dei lavoratori, rappresentati anche nel consiglio di sorveglianza, è fortemente contraria. Ma Volkswagen ritiene di poter andare avanti senza il consenso del consiglio. Poiché, dal punto di vista legale, i sindacati non possono opporsi con uno sciopero alle chiusure degli impianti. La decisione di procedere senza un “piano B” potrebbe quindi alimentare tensioni sociali in Germania, con le proteste dei lavoratori già all’orizzonte.

La politica tedesca però non è rimasta a guardare di fronte a questa situazione. Il cancelliere Olaf Scholz ha dichiarato pubblicamente che la priorità è proteggere i posti di lavoro. Ma anche e soprattutto salvaguardare gli impianti produttivi. Anche Stephan Weil, primo ministro della Bassa Sassonia, ha espresso il suo disappunto. Si tratta di una delle regioni in cui Volkswagen ha un forte insediamento ed è anche uno dei principali azionisti dell’ azienda. A tal proposito, Weil ha affermato che ci si aspetta che la chiusura delle fabbriche venga evitata, tramite l’adozione di misure alternative.

La gestione aziendale è al centro delle critiche anche da parte dei sindacati. Questi ultimi hanno sottolineato come, negli ultimi anni, siano stati fatti numerosi investimenti nel settore dei software e delle auto elettriche. I risultati però sono stati al di sotto delle aspettative. In questo contesto, risalta la distribuzione di 4,5 miliardi di euro in dividendi agli azionisti. Una scelta che ha sollevato ulteriori polemiche tra i dipendenti.

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