Negli scorsi giorni un annuncio a scosso il mondo del web e dei videogiochi, una non nota azienda ha annunciato ufficialmente di aver intrapreso i lavori per un revival di Flappy Bird, il gioco che quasi 10 anni fa ha conquistato letteralmente tutto il mondo con una popolarità tanto inattesa quanto impressionante chi ha portato paradossalmente il proprio creatore a ritirare il gioco da tutti gli store dal momento che l’utenza era troppo coinvolta e lo stesso non voleva stare al centro di tutte quelle attenzioni mediatiche.

Dopo l’annuncio però il creatore originario del videogioco a scelto di prendere le distanze in modo netto e deciso tramite un post su X nel quale attesta di non centrare nulla con questa nuova produzione, di non aver venduto la piattaforma a nessuno e soprattutto di non supportare le criptovalute, dichiarazioni che hanno scosso un po’ tutti lasciando spazio numerosi sospetti in merito a un possibile secondo fine legato al ritorno del famoso videogioco, al punto che c’è stato chi ha scelto di indagare per vederci chiaro.

 

Qualcosa non torna

Se spostiamo la lente di ingrandimento possiamo osservare che effettivamente il creatore non ha venduto il marchio legato a Flappy Bird, infatti Gametech Holdings ha ottenuto gratuitamente il marchio dal momento che questo risultava abbandonato da tempo, nel settembre del 2023, per poi donarlo alla Flappy Bird Foundation in un secondo momento.

Andando più a fondo emerge quanto affermato dall’esperto di cybersicurezza Varun Biniwale, ovvero alcuni dettagli che mostrerebbero una situazione più spinosa di quanto possa sembrare, nel dettaglio sembra infatti che il sito dedicato al nuovo Flappy Bird nasconda numerosi riferimenti a Web 3microtransazioni e alla criptovaluta Solana, cosa che porta il ricercatore a ipotizzare che possa trattarsi anche di un tentativo di truffa a sfondo crypto che può basarsi sullo schema Ponzi (piramidale).

A rendere il tutto ancora più controverso sta il fatto che a dirigere lo sviluppo designer Michael Roberts, a capo di 1208 Productions, una società di criptovalute che si descrive come “pioniera del Web3”

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