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Apple e piattaforme musicali: si parla di concorrenza sleale?

È partita una nuova class action contro Apple lanciata da Altroconsumo in Italia. L’inizio di tale procedimento riguarda la decisione dell’azienda di Cupertino di impostare una commissione del 30% ai servizi streaming musicale. La Commissione europea ha comminato una multa da 1,8 miliardi di euro. Secondo quanto riportato si tratta di un abuso di posizione dominante al fine di favorire Apple Music.

Una strategia che non solo ha danneggiato il mercato, ma ha portato anche i clienti a farsi carico, direttamente e non, della tassa imposta da Cupertino alla concorrenza. Apple è stata accusata di comportamento anticoncorrenziale ed è questo che ha portato anche all’ideazione della class action.

Class Action contro Apple: quali sono le motivazioni?

L’associazione dei consumatori, con le organizzazioni che fanno parte dell’Euroconsumers, hanno richiesto un risarcimento per tutti gli utenti dell’azienda di Cupertino. Nello specifico riguarda tutti coloro che, dal 2013, hanno pagato tramite l’App Store diversi servizi di streaming musicale in abbonamento

che non fossero Apple Music. Inoltre, è importante che non abbiano modificato il metodo di pagamento.

I promotori hanno effettuato diversi calcoli e sono arrivati alla conclusione che si tratterebbe di 3 euro al mese, pari al 30% di 10euro. Il risarcimento riguarda tutti i mesi durante i quali gli individui coinvolti hanno pagato l’abbonamento tramite l’App Store di Apple. Il costo totale dipende dalle singole piattaforme. Inoltre, bisogna considerare anche il costo mensile del servizio.

Gli utenti che intendono partecipare alla class action possono farlo gratuitamente. I tempi di solito sono piuttosto lunghi. Al momento, Euroconsumers sta allestendo il materiale utile da presentare in tribunale. Nei prossimi mesi, infatti, si procederà in Italia, ma anche Spagna, Portogallo e Belgio.

È importante sottolineare che Apple sta procedendo con un ricorso. L’azienda intende contestare la decisione presa dalla Commissione Europea. L’esito di tale provvedimento potrebbe condizionare la class action, in particolare la sua durata.

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Pubblicato da
Margareth Galletta