L’ACEA ha chiesto all’Unione Europea di posticipare dal 2025 al 2027 i nuovi obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 delle auto. Il calo delle vendite di auto elettriche sta creando preoccupazione tra i produttori automobilistici. Questi temono il forte rischio di multe salate se non riusciranno a rispettare le normative. Secondo loro, un rinvio eviterebbe pesanti sanzioni. Tuttavia, uno studio di Transport & Environment (T&E) sostiene che questo rinvio non sia necessario. L’organizzazione prevede che entro il 2025 le auto elettriche a batteria rappresenteranno dal 20 al 24% delle vendite di nuove auto in tutta l’Unione Europea. Questo salto rispetto al 12% attuale, spiega T&E, è possibile grazie a modelli elettrici sempre più economici e accessibili che le diverse case stanno lanciando sul mercato.
Ad esempio, auto elettriche come la Fiat Grande Panda e la Citroen e-C3 potrebbero attrare una clientela molto più grande di quella attuale. In tal caso, con i diversi nuovi modelli, le BEV contribuirebbero al 60% della riduzione delle emissioni di CO2 prevista e sarebbe una vittoria. Sarà così? Quanto sono veritiere queste previsioni?
Nonostante l’ottimismo di T&E, alcune case automobilistiche, come Volkswagen e Stellantis potrebbero non essere così ottimiste. Queste potrebbero infatti puntare ancora su auto ibride (HEV) per colmare il gap emissivo. Secondo lo studio, il contributo delle ibride sarà comunque importante ma non quanto quello delle elettriche ovviamente. Per esempio, BMW utilizzerà veicoli ibridi plug-in per ottenere circa il 18% della riduzione delle emissioni entro il prossimo anno. T&E, però, è critica verso questa strategia, considerandola poco lungimirante. L’organizzazione ritiene che l’ibrido sia solo una tecnologia di transizione. L’industria europea dovrebbe invece investire di più nell’elettrico puro. Solo in questo modo riuscirebbe ad evitare di restare indietro rispetto alla concorrenza cinese.
Il rischio è che l’eccessiva dipendenza dalle ibride rallenti la transizione verso le sole auto elettriche. Nel caso in cui i produttori continuino a scommettere sugli ibridi, però, la quota delle elettriche potrebbe fermarsi al 20%. Per rendere possibile questo futuro elettrico, T&E chiede ai legislatori di creare un quadro normativo stabile, incentivi per l’acquisto di BEV e il miglioramento delle infrastrutture di ricarica.