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Google Drive: nuova funzionalità per limitare l’accesso alle cartelle

Google ha avviato una fase di test per una nuova opzione su GoogleDrive. Quest’ultima permetterà agli utenti di restringere l’accesso a singole cartelle, garantendo così una gestione più flessibile dei dati. Questa funzionalità, pensata per chi utilizza MyDrive o i drive condivisi, consente di mantenere nello stesso spazio sia documenti riservati che file condivisibili con altre persone. Tale novità rappresenta così un importante passo avanti. Soprattutto per chi gestisce progetti che coinvolgono più team o collaboratori. Infatti, la possibilità di impostare diverse restrizioni di accesso all’interno dello stesso archivio rende la collaborazione più sicura e personalizzata.

Google Drive: come funziona e chi può utilizzarla

Attualmente, la funzione è disponibile solo in versione beta e può essere abilitata su richiesta. Solo alcuni clienti di Google Workspace vi hanno accesso immediato. Ma gli amministratori di sistema possono richiederne l’attivazione per il loro dominio, compilando un apposito modulo. Tale processo consente di decidere quali utenti all’interno della propria organizzazione possono beneficiare di queste nuove impostazioni. Indipendentemente dall’attivazione della beta

, coloro che hanno già accesso ai drive condivisi possono aprire e utilizzare le cartelle, a cui sono state applicate le restrizioni, senza problemi.

Sfruttare questa nuova opzione è molto semplice. Una volta che essa è attiva, basta cliccare con il tasto destro sulla cartella interessata, selezionare la voce “Condividi” e impostare le nuove limitazioni di accesso. Con pochi passaggi, gli amministratori possono decidere chi può vedere o modificare determinati file. Offrendo così un maggiore controllo sui dati sensibili. Tale caratteristica è particolarmente utile per settori in cui è fondamentale proteggere le informazioni riservate. Mantenendo però comunque alta la collaborazione su altri documenti.

Tutto ciò è al momento disponibile per chi utilizza piani specifici di Google Workspace. Tra cui Business Standard, BusinessPlus, Enterprise e i vari piani Education. Anche le organizzazioni non profit che utilizzano Workspace for Nonprofits potranno beneficiarne. Insomma, si tratta di una soluzione pensata per facilitare la gestione di dati sensibili e promuovere una maggiore sicurezza nell’ambito lavorativo.

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Pubblicato da
Ilenia Violante