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Starlink usata per rivelare dispositivi in volo

I segnali dei satelliti Starlink sembrano essere in grado di rilevare un bersaglio stealth. A scoprirlo sono stati alcuni scienziati cinesi durante un esperimento radar effettuato nel Mar Cinese Meridionale. Gli scienziati hanno utilizzato un drone DJI Phantom 4 Pro per poter simulare un aereo stealth. Con questa prova gli scienziati sono riusciti ad individuare il drone grazie alla rivelazione delle perturbazioni elettromagnetiche derivanti dal passaggio del satellite Starlink sulle Filippine.

L’esperimento è molto importante e dimostra l’impegno della Cina nel potenziare le proprie capacità anti-stealth. Lo scopo è quello di contrastare la presenza militare statunitense. Ma come funziona il metodo utilizzato?

Starlink usata nel sistema anti-stealth

La metodologia utilizzata si basa sulla tecnica del forward scatter. Quest’ultima rivela le distorsioni delle onde elettromagnetiche causate da un dispositivo che le interrompe. Ciò significa che la tecnologia non richiede l’uso di un radar. Il sistema in tal modo risulta difficile da rilevare. Inoltre, non può essere bloccato dai nemici. Anche se si trattava di oggetti di piccole dimensioni

, come dei droni, sono ugualmente state rivelati dei cambiamenti minuscoli. Tra cui, sono emersi anche i movimenti delle eliche.

Il gruppo di scienziati sta anche lavorando alla creazione di un ricevitore. Quest’ultimo è stato realizzato con componenti disponibili dal punto di vista commerciale. Il suo scopo è quello di catturare e processare i dati. Ciò vale anche quando i segnali di Starlink sono criptati. O anche quando non disponibili in Cina. L’idea di utilizzare i segnali satellitari di terze parti, come quelli Stalink, rappresenta un passo avanti importante. In questo modo è possibile aggirare le caratteristiche stealth di droni e aerei nella rilevazione radar.

Al momento la nuova tecnologia non risulta ancora pronta per essere usata in ambito militare. Saranno necessari ulteriori interventi e modifiche importanti affinchè ciò accada. I primi test però stanno dimostrando il potenziale di tale tecnologia.

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Pubblicato da
Margareth Galletta