L’uso di ChatGPT non si limita a un semplice abbonamento, ma comporta un significativo impatto ambientale. Ogni interazione con il chatbot richiede un’enorme quantità di energia, alimentando datacenter progettati esclusivamente per gestire l’intelligenza artificiale generativa. Uno studio condotto dal Washington Post e dall’Università della California ha stimato le risorse necessarie per scrivere una semplice email di 100 parole utilizzando il servizio.
Ogni email scritta con GPT-4 richiede circa 519 millilitri d’acqua, l’equivalente di una bottiglietta da mezzo litro. Se si considera una email alla settimana per un anno, il consumo di acqua sale a 27 litri. Questo valore diventa impressionante se si pensa che se il 10% dei lavoratori americani utilizzasse ChatGPT per inviare un’email settimanale, il consumo annuo raggiungerebbe oltre 435 milioni di litri d’acqua. La modalità di raffreddamento dei server può influenzare questo dato, poiché in alcune regioni, i server sono raffreddati attraverso condizionatori d’aria piuttosto che acqua.
In termini di energia, scrivere una email di 100 parole consuma 0,14 kWh, equivalente all’energia necessaria per alimentare 14 lampadine LED per un’ora. Prolungando l’uso a una email alla settimana per un anno, il consumo sale a 7,5 kWh. Se consideriamo nuovamente il 10% dei lavoratori americani, il consumo annuale si avvicina a 121.517 MWh.
Le preoccupazioni crescono, soprattutto in Virginia settentrionale, dove la densità di datacenter è elevata. I cittadini protestano contro nuovi stabilimenti, temendo per l’inquinamento e il deprezzamento delle loro abitazioni. Alcuni datacenter di giganti come Google e Microsoft sono stati accusati di utilizzare fino al 25% delle risorse idriche disponibili nelle aree circostanti.
Infine, il consumo di risorse non si limita all’uso quotidiano; anche l’addestramento dei modelli di intelligenza artificiale richiede enormi quantità di acqua ed energia. Addestrare GPT-3, per esempio, ha comportato un consumo di 700.000 litri d’acqua, pari a quello necessario per produrre 45 kg di carne bovina. Questi dati ci invitano a riflettere sull’effettivo costo ambientale delle tecnologie che utilizziamo quotidianamente.