Il funzionamento della piattaforma è possibile grazie alla collaborazione con diversi attori. Come piattaforme streaming e operatori telefonici. Per poter riprendere, Piracy Shield ha limitato una serie di malfunzionamenti che avevano caratterizzato il suo uso.
Inoltre, il sistema streaming ha iniziato una serie di collaborazioni con soggetti importanti come Cloudflare e Google. Ciò ha permesso di avviare un periodo di collaborazione al fine di dare un freno al fenomeno dello streaming illegale.
Un’ulteriore novità in arrivo per la piattaforma riguarda la possibilità di incrociare automaticamente i dati relativi alle carte di credito con le informazioni inserite dagli utenti per abbonarsi
a tali piattaforme. Tale meccanismo semplifica l’applicazione delle sanzioni. Per chi diffonde contenuti piratati sono previste multe fino a 15mila euro. Inoltre, è compreso un periodo di detenzione che va da 6 mesi a 3 anni.Al momento, per poter ottenere le informazioni degli abbonati, le autorità devono richiedere l’autorizzazione ad un giudice. È però importante sottolineare che il protocollo potrebbe snellire suddette procedure.
I vantaggi relativi all’uso della nuova Piracy Shield sono evidenti. Ciò non elimina una serie di questioni che rimangono ancora aperte. Tra quest’ultime c’è la necessità di bilanciare la condivisione di dati. Ciò senza dimenticare di salvaguardare la privacy di tutti gli utenti. Nonostante tali incertezze però le autorità hanno ribadito come l’uso di streaming illegali sia legalmente punibile. Gli interventi sugli abbonati a tali servizi e le piattaforme che li distribuiscono sono la prova dell’impegno delle autorità per contrastare il fenomeno della pirateria.