I ricercatori hanno già sfruttato tale processo. Inoltre, hanno presentato un primo “backup” del genoma. Quest’ultimo è stato depositato in un archivio costruito in Australia. Quest’ultimo è nato con lo scopo di conservare e proteggere i documenti relativi alla civiltà umana. Ovviamente si tratta solo di un p rimo passo verso la conservazione a lungo termine del genoma umano.
Il cristallo utilizzato è stato sviluppato presso l’Optoelectronics Research Centre di Southampton. Quest’ultimo usa laser ultraveloci per poter iscrivere i dati in nanostrutturati orientati
presenti nella silice. Per portare avanti tale processo, vengono utilizzate due dimensioni ottiche e tre coordinate spaziali. Quest’ultime permettono di scrivere attraverso il materiale che può arrivare fino a 360 terabyte di dati come dimensione massima.Come accennato, il cristallo destinato a conservare il genoma umano sembra essere particolarmente resistente. Sembra che sia in grado di resistere a temperature fino a 1.000°C. Stesso discorso per le radiazioni cosmiche e impatti diretti di 10 tonnellate per cm².
Creare un “backup” del genoma umano rappresenta un progetto ambizioso. Quest’ultimo garantisce la possibilità di poter preservare l’umanità anche in casi limiti come estinzioni di massa. Al momento tale sistema è stato utilizzato per il genoma umano, ma potrebbe essere sfruttato anche per conservare quelli di specie animali o anche vegetali che risultano minacciate da problemi climatici. Una prospettiva che da speranza all’umanità intera. Una sorta di cintura di sicurezza che promette che nulla andrà perso per sempre.