La scelta di Microsoft di riaprire il Three Mile Island e puntare sull'energia nucleare per alimentare i suoi data center è molto dibattuta.

Microsoft ha fatto notizia di recente con un accordo ventennale per riportare in vita la centrale nucleare di Three Mile Island, un nome che evoca immediatamente il peggior incidente nucleare nella storia degli Stati Uniti. Grazie a un contratto con Constellation, la compagnia che possiede l’impianto, Microsoft si garantirà i diritti esclusivi su tutta l’energia prodotta dal reattore. Se tutto andrà per il verso giusto e le autorità di regolamentazione daranno il via libera, l’impianto potrebbe riprendere le operazioni già nel 2028.

 

La scelta del nucleare per Microsoft

Questa centrale ha la capacità di generare 837 megawatt, abbastanza per alimentare più di 800.000 abitazioni. Chiusa nel 2019 a causa di difficoltà economiche, l’impianto è rimasto inattivo, ma ora si prepara a una nuova vita con un nome rinnovato: Crane Clean Energy Center, in onore di Chris Crane, ex CEO di Exelon. Questa partnership evidenzia l’aumento della domanda di energia, in particolare per i data center, un tema sempre più rilevante nel contesto della crescita delle tecnologie digitali e dell’intelligenza artificiale.

Bobby Hollis, vicepresidente dell’energia di Microsoft, ha dichiarato che questo accordo rappresenta un passo fondamentale nel percorso dell’azienda verso la decarbonizzazione della rete elettrica. La mossa si inserisce nel più ampio impegno di Microsoft di diventare carbon negative, una sfida che richiede decisioni strategiche e innovative. È interessante notare che, in un momento in cui le emissioni di gas serra dell’azienda stanno crescendo, la centrale nucleare potrebbe rivelarsi cruciale per alimentare i data center con energia pulita già entro il 2025.

Ma non tutto è semplice. La scelta di investire nell’energia nucleare riapre il dibattito sulla sicurezza e sull’accettazione sociale di questa fonte energetica, soprattutto considerata la storia di Three Mile Island, che ha lasciato cicatrici nella mente pubblica. Constellation ha in programma di investire 1,6 miliardi di dollari per riattivare l’impianto, ma per farlo dovrà ottenere l’approvazione dalla Nuclear Regulatory Commission e da altre autorità locali e statali. La compagnia sta anche cercando di rinnovare la licenza per estendere le operazioni dell’impianto almeno fino al 2054.

In sintesi, l’accordo tra Microsoft e Constellation rappresenta una mossa audace e potenzialmente rivoluzionaria nel panorama energetico, con l’azienda che cerca di bilanciare innovazione e responsabilità. Sarà interessante vedere come si svilupperanno le cose e quali ripercussioni avrà questa decisione sul futuro dell’energia negli Stati Uniti.

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