Robotica: un nuovo esoscheletro per le gambe offre più forza e resistenza

Garantire la giusta mobilità, anche alle persone che purtroppo non possono averla, è diventato un obbligo per la scienza e la medicina. Proprio per questo motivo negli ultimi anni si sta assistendo ad un’ascesa delle soluzioni riguardanti tutti quei macchinari quei dispositivi utili per garantire la deambulazione e, perché no, anche la possibilità di un utente con una disabilità di sottoporsi ad uno sforzo come, magari sul lavoro. La notizia degli ultimi giorni riguarda un nuovo e rivoluzionario esoscheletro dedicato alle ginocchia.

Questa nuova potrebbe consentire un approccio più che sicuro durante tutte quelle manovre e quei lavori che comprendono un trasporto di carichi pesanti o il sollevamento degli stessi. All’interno di una prestigiosa rivista, chiamata Science Robotics è stato presentato ufficialmente un nuovo dispositivo che riesce a ridurre la possibilità di infortunio alla schiena. Ad oggi questa problematica è molto comune sul lavoro ed è per questo che si potrebbe trattare di una vera rivoluzione.

Un esoscheletro che previene gli infortuni sul lavoro, ecco come funziona

Ci sono già diversi supporti dedicati alla schiena e degli esoscheletri da applicare, ma questa nuova soluzione agisce direttamente sulle gambe. Ad essere coadiuvati sono i quadricipiti, che consentono dunque di avere la postura migliore in fase di sollevamento. Come riferisce il dottor Robert Gregg che ha coordinato l’intera fase di studio, non si tratta di sostenere la schiena in maniera diretta, rinunciando così ad una forma di sollevamento corretta, ma si sfruttano le gambe per riuscire a mantenerla.

Dei tutori per le ginocchia sono stati appositamente utilizzati per costruire questo nuovo esoscheletro. L’aiuto definitivo è arrivato da alcuni motori riservati ai droni, consentendo dunque il contrasto all’affaticamento contro ogni attività di trasporto o sollevamento. Non c’è problema: anche quando si è stanchi, si riesce a tenere una postura ottimale.

Tutto avviene sfruttando un connubio perfetto tra l’apprendimento automatico e il modello fisico, garantendo un sistema di controllo di alto livello. Quando le persone saranno stanche, dunque potranno tenere lo stesso ritmo senza compromettere la loro postura ed evitando così gli infortuni.

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