Telegram Pavel Durov

L’ultimo periodo affrontato da Telegram non è stato certamente dei migliori, soprattutto per via dell’arresto del suo co-founder, Pavel Durov. Al momento rilasciato con una cauzione di 5 milioni di euro, l’uomo è stato accusato di mancata collaborazione con le autorità in Europa per quanto riguarda sicurezza e crittografia. È stato proprio questo a far cadere un velo tenebroso proprio sulla privacy e sulla modalità con cui vengono moderati i contenuti al suo interno.

In una nota pubblicata ufficialmente proprio da Durov, è stato chiarito l’impegno di Telegram nel voler garantire l’uso della piattaforma non per fini illeciti, continuando a tutelare la privacy dei suoi utenti.

Pavel Durov pubblica un post: Telegram si impegnerà a tutelare gli utenti e a scoraggiare ogni fine criminale

La funzione di ricerca su Telegram è più avanzata rispetto a quelle di altre app di messaggistica, in quanto consente di scoprire canali pubblici e bot. Purtroppo, alcuni hanno abusato di questa caratteristica violando i nostri Termini di servizio per vendere beni illegali.

Nelle ultime settimane, un team di moderatori specializzati ha utilizzato l’intelligenza artificiale per rendere la ricerca su Telegram molto più sicura. Ora, tutti i contenuti inappropriati che abbiamo identificato non sono più accessibili. Se dovessi ancora trovare materiale pericoloso o illegale, ti invitiamo a segnalarlo tramite @SearchReport.

Per prevenire ulteriori abusi, abbiamo aggiornato i nostri Termini di servizio e l’Informativa sulla privacy, garantendo la loro applicazione a livello globale. Abbiamo specificato che, in risposta a richieste legali valide, gli indirizzi IP e i numeri di telefono di chi infrange le regole potranno essere forniti alle autorità competenti.

Queste misure mirano a scoraggiare comportamenti criminali. La ricerca su Telegram deve essere utilizzata per connettersi con amici e scoprire nuovi contenuti, non per promuovere attività illegali. Non consentiremo a malintenzionati di compromettere l’integrità della nostra piattaforma, che serve quasi un miliardo di utenti“.

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