Tutto ha avuto inizio con Elon Musk ha condiviso un video, in parte generato dall’intelligenza artificiale, in cui Kohls prende in giro Kamala Harris. All’interno del video viene mostrata la candidata presidenziale che pronuncia discorsi mai fatti prima. Quest’ultimo ha ricevuto all’incirca 136 milioni di visualizzazioni
su X.Le due leggi in questione sono AB 2655 e AB 2839. La prima vieta la creazione con “malizia” di qualsiasi tipo di contenuto ingannevole, relativo ad un candidato ad una carica elettiva. In particolare, si fa riferimento al materiale ideato per danneggiare la reputazione dei candidati o che mirano ad ingannare gli elettori. Viene specificato che vale per i contenuti pubblicati entro 60 giorni dalle elezioni. La AB 2839, invece, vieta la distribuzione consapevole di tali contenuti entro 120giorni da un’elezione in California. O anche entro 60 giorni dopo.
Secondo Kohls le due leggi violano il diritto alla libertà di espressione. Dunque, viene richiesto che vengano bloccate in modo permanente. Un punto cardine della disputa riguarda i requisiti di etichettatura per i contenuti satirici. Kohls ritiene che tali pratiche impediscano la creazione di contenuti umoristici. D’altro canto, Gavin Newsom, governatore della California, ha criticato il post di Musk con il video deepfake. Inoltre, ha promesso che presto contenuti di questo tipo saranno illegali.
Secondo un portavoce di Newsom basterebbe l’etichetta “parodia” per esonerare creatori come Kohls da responsabilità ai sensi della legge. Quest’ultima, infatti, potrebbe evitare di fuorviare gli utenti riguardo i contenuti deepfake pubblicati riguardo i candidati alle elezioni.