NATO-L è il progetto creato per collegare con un cavo sottomarino gli Stati Uniti e l'Europa, così da aumentare la sicurezza energetica.

Un progetto energetico ambizioso è in fase di sviluppo, volto a posare un cavo elettrico sottomarino tra Stati Uniti ed Europa, con l’obiettivo di garantire una maggiore sicurezza energetica ai Paesi membri della NATO. L’iniziativa, secondo quanto riportato dall’Irish Independent, è guidata dall’Irlanda, un Paese neutrale che non fa parte della NATO, e porta il nome di “North Atlantic Transmission One Link”, noto come NATO-L.

 

NATO-L, il cavo che collega l’occidente energetico

NATO-L consisterà in una coppia di cavi lunga 3.500 chilometri, che verrà posata sul fondo dell’Oceano Atlantico settentrionale per collegare il Nord America e l’Europa. Questo sistema sarà capace di trasportare fino a 6 gigawatt di energia elettrica in entrambe le direzioni, fungendo così da vero e proprio ponte energetico tra il blocco NATO nordamericano e quello europeo. Attualmente, non esiste una simile infrastruttura per il trasporto di energia tra i due continenti, rendendo questo progetto particolarmente significativo.

Le stime suggeriscono che la realizzazione del cavo potrebbe avere un costo compreso tra i 20 e i 40 miliardi di euro, e i tempi di completamento potrebbero raggiungere i 15 anni. Alla guida del progetto ci sono personalità di spicco come Laurent Segalen, amministratore delegato di Megawatt-X, una piattaforma d’investimento per la transizione energetica con sede a Londra. Un altro protagonista chiave è Simon Ludlam, direttore del progetto Greenlink 1, che nel 2024 ha supervisionato la posa di un cavo elettrico sottomarino tra l’Irlanda e il Galles, lungo 190 km. Il primo test di connessione per quest’ultimo è previsto per novembre.

NATO-L ha il potenziale per rivoluzionare l’integrazione energetica tra le nazioni alleate. In un contesto globale in cui la sicurezza energetica è sempre più rilevante, il cavo potrebbe rafforzare la resilienza delle infrastrutture energetiche tra gli Stati Uniti e l’Europa. Se il progetto sarà realizzato, rappresenterà non solo un’importante innovazione tecnologica, ma anche un passo cruciale nella transizione verso una maggiore sostenibilità energetica.

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