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Rivelazioni inquietanti sull’implosione del sottomarino Titan di OceanGate

Emergono nuove e inquietanti rivelazioni sulla tragica implosione del sottomarino Titan di OceanGate, avvenuta lo scorso anno durante un’immersione verso il relitto del Titanic. In un’udienza della Commissione investigativa della Guardia Costiera degli Stati Uniti, Antonella Wilby, ex dipendente di OceanGate, ha descritto un sistema di navigazione rudimentale e pericoloso.

 

La tragedia del sottomarino Titan e la responsabilità di OceanGate

Wilby ha testimoniato che il sistema di posizionamento acustico del Titan, utilizzato per generare dati sulla velocità, profondità e posizione del sottomarino tramite ping sonori, richiedeva un processo manuale estremamente complesso. Invece di avvalersi di software standard per il tracciamento automatico, l’equipaggio doveva trascrivere a mano le coordinate in un quaderno, inserirle in un foglio Excel e poi caricarle in un software di mappatura per localizzare il sottomarino su una mappa disegnata a mano del relitto. Wilby ha definito questo metodo “un modo idiota di fare navigazione”, evidenziando che il processo doveva essere ripetuto ogni cinque minuti, rendendo il tracciamento vulnerabile a errori umani. Quando suggerì di adottare software più affidabili, le fu risposto che l’azienda desiderava sviluppare un sistema interno

ma non aveva tempo a disposizione.

In aggiunta, Wilby ha riferito che dopo un’immersione nel 2022, si udì un forte boato durante la risalita del Titan, un evento che l’azienda minimizzò. Questo incidente, avvenuto prima della tragica implosione, solleva serie preoccupazioni sulla sicurezza del sottomarino. Anche l’ex direttore scientifico di OceanGate, Steven Ross, ha riportato un altro evento inquietante, accaduto sei giorni prima dell’implosione, quando il pilota Stockton Rush avrebbe schiantato il sottomarino contro una paratia del meccanismo di lancio, causando il “rotolamento” dei passeggeri all’interno.

Queste rivelazioni pongono interrogativi inquietanti sulle pratiche di sicurezza di OceanGate e sulla responsabilità dell’azienda nella tragedia del Titan. L’adozione di metodi di navigazione così rudimentali, unita alla noncuranza per incidenti significativi, suggerisce un atteggiamento sconsiderato verso la sicurezza dei passeggeri. La testimonianza di Wilby e Ross evidenzia anche la pressione commerciale che potrebbe aver spinto OceanGate a sacrificare la sicurezza per il profitto. Con l’indagine in corso, queste testimonianze sottolineano l’urgenza di una maggiore trasparenza e responsabilità nel settore dell’esplorazione sottomarina.

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Pubblicato da
Margherita Zichella