L’inchiesta ha definito il sistema di viabilità preso ad esame come un fallimento dal punto di vista contabile. A prova di ciò ci sono i risultati di bilancio che risultano decisamente pessimi. Le autostrade prese in esam derivano dal progetto politico di centro-destra. Nei primi dieci anni di attività è stata registrata una perdita pari a 560 milioni di euro. Inoltre, è presente anche un debito da 2,2 miliardi di euro.
Il pedaggio di questo tratto autostradale risulta essere praticamente il doppio se paragonato a quello dell’A4. Secondo quanto registrato dall’inchiesta, infatti, per lo stesso tragitto, gli automobilisti pagano 13,90 euro
per il primo e 5,60 euro per la seconda.Inoltre, l’inchiesta fa riferimento anche alla Tangenziale Est esterna nata per collegare la Brebemi alla A4 e alla A1 Milano–Napoli. È derivata dalla Giunta Maroni ed è in funzione dal 2015.Da poco è passata da Autostrade per l’Italia al gruppo Gavio. Lo scorso anno sono state registrate perdite pari a 4,2milioni di euro. In quest’anno è stato registrato anche un aumento dei pedaggi pari al 4,3%. Tale valore, nel 2024 è del 2,3%.
Si passa poi alla Pedemontana lombarda, un progetto che risulta essere ancora in corso. L’obiettivo dovrebbe essere quello di velocizzare gli spostamenti. Nello specifico nell’area nord di Milano. In questo caso si parla di perdite di 106milioni di euro complessivi. Per quanto riguarda la Pedemontana veneta, invece, l’obiettivo era di alleggerire il traffico su A4 nell’area del Veneto.
Secondo quanto riportato nell’inchiesta, la Regione ha proposto una soluzione che ha sorpreso molti. Potrebbe, infatti, impegnarsi nel versare un contributo ai privati ogni anno. Ciò in cambio dei ricavi dei pedaggi. Per il momento però, è importante sottolineare che le previsioni non sono tra le migliori.