Nella splendida cornice del Volvo Studio Milano, Volvo ha ufficialmente mostrato in Italia le nuove Volvo XC90 e EX90, due vetture che puntano a rivoluzionare completamente il mercato delle plug-in hybrid (per XC90) e full electric (per EX90).
Sono auto di elevate dimensioni, omologate per 7 posti complessivi, ma comunque molto spazio all’interno dell’abitacolo, che puntano fortissimo sulla sicurezza, infatti di default è possibile approfittare di tutti gli ADASS di secondo livello, così da essere certi di non presentare manco una defezione in strada, offrendo così le massime performance, con il minimo sforzo. L’audio è anch’esso di ottima qualità, dal volume elevato e con la giusta collaborazione per un’esperienza perfettamente in linea con le aspettative per una vettura che mostra sin da subito la grande attenzione al dettaglio e alla qualità dei materiali utilizzati per la sua realizzazione. Dal momento in cui l’abbiamo potuta toccare con mano abbiamo effettivamente notato l’assenza di qualsiasi scricchiolio, osservando da vicino proprio l’eccezionale livello qualitativo dei materiali utilizzati.
Per maggiori informazioni in merito alle due vetture Volvo, vi rimandiamo all’articolo di presentazione ufficiale.
Volvo: di cosa si è parlato all’evento
Lo stesso evento di Milano è stata la perfetta occasione per capire quali possano essere gli obiettivi di Volvo per il futuro dell’automotive, e lo stesso Michele Crisci, presidente di Volvo Italia, ha confermato in un’intervista che il focus è di riuscire ad effettuare la transizione all’elettrico fino al 2030, con un numero imprecisato di modelli plug-in ad affiancare le varianti in arrivo. In parallelo è stato sottolineato che per avere davvero tutte vetture elettriche saranno necessari molti anni, con un obiettivo più generale fissato al 2050, anno in cui le vetture su strada non saranno termiche. Il giusto mix tra i modelli plug-in hybrid e completamente elettrico rappresenta, secondo Volvo almeno, la corretta risposta al mercato globale. Questo è l’andamento in cui, al giorno d’oggi, sembra essere effettivamente proiettato il mondo dell’automotive.