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Kaspersky: negli USA viene sostituito con un altro anti-virus

Negli Stati Uniti sono in corso cambiamenti importanti per quanto riguarda il settore degli antivirus. Su milioni di dispositivi Kaspersky è stato disinstallato in automatico e sostituito con un nuovo software. Si tratta di UltraAV di Pango Group. A cosa è dovuto tale cambiamento inaspettato?

Kaspersky sostituito: ecco cosa è successo?

La sostituzione automatica con UltraAV di Pango Group è stata guidata dalla volontà di garantire agli utenti un’alternativa sicura per i propri aggiornamenti di sicurezza. Il motivo di tale scelta è il ban imposto dagli Stati Uniti nei confronti di tutti i servizi offerti dalla società russa. Quest’ultima è stata considerata un pericolo per la sicurezza nazionale. A partire dal 29 settembre entrerà in vigore un vero e proprio divieto per tutti gli utenti che non potranno più installare Kaspersky come antivirus.

UltraAV, sul suo sito ufficiale, ha pubblicato una serie di FAQ per rispondere ai dubbi presentati da diversi utenti riguardo il passaggio. Per quanto riguarda i dispositivi Mac

ed Android la migrazione parte dalla metà di settembre. Gli utenti interessati riceveranno un’email in cui è presente il link da cliccare per procedere al passaggio. Sui dispositivi Windows, invece, non saranno necessari particolari interventi. Il passaggio sarà automatico e darà accesso ad UltraAV e Ultra VPN. È importante sottolineare che tutti gli utenti che al momento detengono un profiloPremium” con Kaspersky, riceveranno lo stesso status anche per Ultra AV.

La decisione presa dagli Stati Uniti ha stupito molti utenti che improvvisamente hanno assistito al passaggio automatico da un software ad un altro. Inoltre, in tanti temono che il nuovo antivirus non sia all’altezza di Kaspersky. La migrazione non ammette repliche, dunque, gli utenti negli USA non possono far altro che accettare quanto deciso. Non resta che attendere i primi feedback per scoprire quali saranno le prestazioni di UltraAV in sostituzione a Kaspersky.

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Pubblicato da
Margareth Galletta