Microsoft sta lavorando a un’importante novità per il Task Manager di Windows. Nell’ultima build Insider Beta (22635.4225), scoperta dal ricercatore Phantomofearth e successivamente testata da Windows Latest, verranno visualizzate informazioni più dettagliate sui dischi installati nei PC. Attualmente, il Task Manager si limita a indicare se l’unità è un SSD o un HDD, senza specificare il tipo di interconnessione, come NVMe o SATA. Con questo aggiornamento, per esempio, un SSD NVMe verrà visualizzato con l’etichetta “SSD (NVMe)”, dando così agli utenti una panoramica più completa.
Perché questo aggiornamento è importante? Prima, per capire il tipo di connessione del disco, bisognava affidarsi a strumenti esterni o cercare nelle impostazioni avanzate. Ora, grazie a questa funzione integrata nel Task Manager, il tutto sarà accessibile direttamente dall’interfaccia principale. Anche se al momento non è attiva di default, questo rappresenta un passo in avanti nella gestione delle performance del sistema, specialmente per chi vuole monitorare il proprio hardware.
Possibili integrazioni future per Task Manager
Sebbene questa novità rappresenti un indubbio progresso, alcuni utenti desiderano che Microsoft vada oltre. La temperatura dei dischi e della CPU resta visibile solo tramite applicazioni di terze parti o in sezioni più nascoste del sistema. Perché non includerla nel Task Manager, dove attualmente è visibile solo la temperatura della GPU? Integrare anche queste informazioni potrebbe trasformare il Task Manager in un vero e proprio centro di controllo delle performance, migliorando la manutenzione e l’efficienza del sistema. Gli utenti si chiedono: perché dover scaricare software aggiuntivi quando Microsoft potrebbe offrire tutto ciò in una sola interfaccia?
Questa richiesta di ulteriori funzioni, come il monitoraggio delle temperature, evidenzia quanto gli utenti abbiano bisogno di strumenti facili e accessibili per gestire il loro hardware. Nonostante ciò, l’attuale miglioramento nel Task Manager offre già un’importante evoluzione. Un passo verso un monitoraggio più dettagliato del sistema, che potrebbe aprire la strada a futuri aggiornamenti ancora più completi. Chissà se Microsoft ascolterà anche queste richieste?