La Viacard è ormai uno strumento in disuso. Autostrade per l’Italia (ASPI) ha confermato che il suo utilizzo è sceso sotto l’1%. Ciononostante, l’azienda ha garantito che queste tessere potranno essere utilizzate per il pagamento dei pedaggi fino al 31 dicembre 2029. L’annuncio è arrivato a seguito di un contenzioso con l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), avviato nel lontano 2007. Nel bollettino AGCM si legge che ASPI dovrà smettere immediatamente la produzione e la distribuzione delle Viacard. Tutti i distributori esterni, come aree di servizio e tabaccherie, riceveranno la comunicazione di recesso dai contratti di distribuzione con un preavviso di 90 giorni. ASPI però riacquisterà le tessere invendute dai rivenditori, rispettando i termini previsti dai contratti. Ma cosa succederà agli automobilisti che hanno ancora una Viacard in tasca?
Viacard utilizzabili fino al 2029
Per i possessori delle tessere Viacard, ASPI ha previsto una lunga transizione. Chi ha già acquistato una tessera potrà usarla ai caselli fino alla fine del 2029. È una mossa che sorprende, dato il calo dell’utilizzo delle Viacard. Ha senso continuare a usarle per i prossimi cinque anni? Ma non finisce qui. L’azienda ha previsto una procedura di rimborso del credito residuo fino al 31 dicembre 2038. L’utente potrà chiedere il rimborso senza limiti minimi di importo. Questa possibilità è una garanzia importante per chi non ha usato l’intero credito.
Le modalità per richiedere il rimborso sono semplici: si può procedere direttamente online attraverso il sito di ASPI o tramite l’app Muovy, con la compilazione di un modulo web. E se la tecnologia non fa per tutti? Per chi preferisce una soluzione più tradizionale, esiste anche una procedura telefonica, con un numero gratuito (803.111), o l’invio di una richiesta via email. Nonostante l’obsolescenza delle Viacard, Autostrade per l’Italia ha garantito una transizione graduale. L’attenzione verso gli automobilisti, anche per un prodotto ormai superato, sembra una priorità per l’azienda. Ma ci si chiede: quanto ancora durerà questa era analogica nell’epoca del digitale?