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OpenAI lancia la modalità vocale avanzata per ChatGPT Plus

La nota azienda legata al mondo dell’intelligenza artificiale OpenAI Ha lanciato ufficialmente sul larga scala la sua nuova funzionalità Advanced Voice Mode per ChatGPT, la quale promette di portare l’interazione vocale con l’intelligenza artificiale ad un nuovo livello mai visto prima caratterizzato da naturalezza e personalizzazione, la brutta notizia è che però per noi utenti italiani ci sarà ancora ad attendere.

Questa nuova funzionalità venne presentata lo scorso maggio durante l’evento che ha visto il debutto del nuovo motore neurale dell’azienda, ovviamente il tutto ha suscitato grande interesse ma anche qualche controversia, una tra queste fu l’accusa della nota attrice Scarlett Johansson che contestava all’azienda all’utilizzo della propria voce per uno dei modelli vocali non autorizzato, accuse respinte ma seguite dalla decisione di sospendere l’uso di quella particolare voce.

 

In arrivo

Dopo un iniziale fase di test alfa con un numero limitato di utenti, l’azienda ha annunciato tramite il proprio account X che la funzione è ora disponibile per un numero molto più ampio di abbonati

al piano plus e utenti Team.

L’arrivo per una fetta di utenza più ampia è caratterizzato anche da alcuni cambiamenti dell’interfaccia, il più evidente è la presenza di un cerchio blu che rappresenta lo stato funzionale della feature vocale che ha sostituito i tre punti neri presenti in precedenza.

OpenAI ha introdotto tre voci: Vale, Maple e Sol come femminili e Spruce e Arbor come maschili.

Un’altra novità decisamente importante è rappresentata dall’introduzione delle istruzioni personalizzate, quest’ultima consentirà agli utenti di personalizzare il comportamento della voce avanzata, modificandola e adattandola in base alle proprie necessità più specifiche, tra le altre spiccano anche i miglioramenti apportati in termini di velocità di conversazione, fluidità e accenti decisamente più precisi e migliorati, come sottolineato dall’azienda.

Non rimane dunque che attendere per toccare con mano questi cambiamenti, sebbene non saranno disponibili fin da subito in tutti i paesi, tra i quali spicca per l’appunto l’Unione Europea.

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Pubblicato da
Eduardo Bleve