Le tecnologie di Cattura e Stoccaggio del Carbonio (CCS) continuano a suscitare dibattiti accesi nel contesto delle strategie per combattere il cambiamento climatico. Sebbene abbiano attirato investimenti significativi, la loro efficacia è ancora messa in discussione da scienziati di fama mondiale. Secondo un recente articolo del “The Guardian“, una lettera indirizzata al leader del Partito Laburista britannico, Ed Miliband, ha evidenziato le preoccupazioni riguardo all’affidabilità di queste tecnologie, sollevando dubbi su progetti destinati alla CCS, per i quali il governo avrebbe investito un miliardo di sterline.
Le tecnologie CCS: avanzamento tecnologico o ritorno al fossile?
Le tecnologie CCS sono presentate come strumenti per ridurre le emissioni di CO₂ prodotte dalle centrali a gas. Tuttavia, gli scienziati avvertono che questi macchinari richiedono grandi quantità di energia, spesso derivata da fonti fossili, creando un circolo vizioso piuttosto che virtuoso. In Islanda, l’uso di energia geotermica rappresenta un’eccezione, ma in altri paesi, come il Regno Unito, l’efficacia della CCS è compromessa dalla dipendenza da combustibili fossili.
La lettera degli accademici, firmata anche da importanti figure come David Cebon, professore di ingegneria all’Università di Cambridge, invita il governo a riconsiderare il sostegno alla CCS e all’idrogeno blu, proponendo invece investimenti in settori che hanno dimostrato maggiore efficienza, come l’isolamento delle abitazioni, le energie rinnovabili e il trasporto pubblico. Claire James, della Campaign against Climate Change, ha sottolineato come il partito abbia l’opportunità di creare posti di lavoro in aree più sostenibili, senza impiegare ingenti sussidi pubblici in tecnologie che presentano elevati rischi e una storia di fallimenti.
Le critiche si basano anche sui costi elevati e sui rischi ambientali delle tecnologie CCS, nonché sulle emissioni di metano derivanti dall’importazione di gas naturale. Gli esperti concordano che queste tecnologie potrebbero vincolare il Regno Unito a un uso maggiore di gas fossile per decenni, minando gli sforzi per ridurre le emissioni di carbonio.