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Dongfeng e l’Italia: trattative in salita per una nuova fabbrica

Il Governo italiano cerca da tempo di rafforzare il settore automotive nazionale, puntando a portare nuove case automobilistiche nel Paese. Negli ultimi mesi, le trattative con la cinese Dongfeng sono state al centro dell’attenzione. Ma mentre il dialogo avanza, le richieste del colosso cinese rendono l’accordo sempre più complesso. È davvero possibile che un gigante cinese possa stabilire una fabbrica in Italia?

Dongfeng, controllata dal Governo cinese, non considera una priorità l’apertura di uno stabilimento in Italia. Tuttavia, i negoziati proseguono e sul tavolo ci sono condizioni ben precise, che vanno oltre il semplice aspetto industriale. Oltre a incentivi per la produzione, infatti, il Governo cinese avrebbe richiesto un ruolo per Huawei nelle telecomunicazioni italiane. Tale mossa che potrebbe mettere Roma in contrasto con Washington e Bruxelles.

Politica, intelligenza artificiale e dazi: richieste Dongfeng

Non è solo Huawei a essere al centro delle trattative. Anche l’intelligenza artificiale è entrata nella discussione. Secondo le voci che girano, i negoziatori cinesi avrebbero chiesto al Governo italiano di effettuare una mappatura della nuova tecnologia in Italia. Questo potrebbe rappresentare una richiesta strategica della Cina per aumentare la cooperazione in un settore chiave. Ma cosa nasconde realmente questa proposta? Anche il tema dei dazi europei sulle auto elettriche

cinesi sta complicando ulteriormente il dialogo con Dongfeng.

La Cina vorrebbe che l’Italia si opponesse alla misura, ma il Governo italiano ha ribadito di sostenere la linea della Commissione Europea. Questa posizione non sembra soddisfare Pechino e potrebbe essere un ostacolo importante per l’accordo. Il progetto di Dongfeng in Italia appare dunque sempre più incerto. In piano della casa automobilistica, in più, sembra concentrarsi su un modello di assemblaggio di pezzi cinesi piuttosto che su una vera e propria produzione italiana. Se l’accordo dovesse fallire, l’impatto sarebbe comunque limitato per il nostro Paese, viste le premesse. Riuscirà l’Italia a trovare un punto d’incontro o sarà tutto rinviato?

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Pubblicato da
Rossella Vitale