Il Patto europeo sull’AI, iniziativa lanciata dall’Unione Europea per favorire l’adozione di regole sull’intelligenza artificiale, sta affrontando le prime difficoltà con l’assenza di due colossi tecnologici come Apple e Meta, che hanno scelto di non firmare l’accordo. Questo progetto, concepito per aiutare le aziende a conformarsi alle normative previste dall’AI Act, ha già ottenuto oltre 100 adesioni, ma l’assenza di attori chiave potrebbe compromettere la sua efficacia. L’AI Act costituisce il primo insieme di norme europee sull’intelligenza artificiale, con disposizioni che entreranno in vigore nei prossimi due anni.
Il Patto europeo sull’AI e i grandi esclusi
Il Patto, lanciato dalla Commissione Europea nel novembre 2023, si propone come uno strumento volontario per consentire alle imprese di anticipare le normative, che richiederanno cambiamenti complessi. Le aziende sono invitate a impegnarsi in azioni fondamentali come lo sviluppo di strategie di governance dell’AI, la mappatura dei sistemi ad alto rischio e la promozione della consapevolezza sull’AI tra il personale. Oltre a questi impegni, molti firmatari hanno accettato ulteriori responsabilità, tra cui garantire sorveglianza umana sui sistemi AI e fornire etichette trasparenti per contenuti generati dall’AI.
Nonostante la partecipazione di nomi noti come Google e Microsoft, l’assenza di Apple e Meta solleva dubbi sulla solidità dell’iniziativa. Meta, inizialmente interessata, ha adottato un approccio più cauto, dichiarando che si concentra sulla conformità all’AI Act, ma non esclude un’adesione futura. Apple, invece, ha preferito collaborare direttamente con le autorità europee, evitando un impegno formale. Questa reticenza evidenzia la tensione tra le grandi aziende tecnologiche e l’UE, con preoccupazioni che normative eccessivamente restrittive possano ostacolare l’innovazione.
Le scelte di Apple e Meta di non aderire al Patto potrebbero tradursi in un’opportunità persa. Senza la loro partecipazione, le aziende si troveranno ad affrontare un percorso più arduo quando le regole dell’AI Act diventeranno vincolanti, rischiando ritardi nell’implementazione delle nuove tecnologie. Le tensioni preesistenti con le autorità europee hanno già portato Meta e altre società a posticipare il lancio di nuovi prodotti basati su AI. La Commissione Europea, pur sottolineando che la partecipazione al Patto è volontaria, avverte che è cruciale per facilitare il lavoro che tutte le aziende dovranno affrontare in futuro. Senza il coinvolgimento dei principali attori, l’efficacia dell’iniziativa rimane incerta, creando possibilità di nuove tensioni tra il settore tecnologico e i regolatori europei.