L’emendamento 6.0.36 introduce una serie di obblighi per i fornitori di servizi di telecomunicazioni. Tra cui ci sono anche quelli che gestiscono le reti VPN, DNS distribuiti e servizi di sicurezza. Suddetti soggetti se hanno il sospetto che si stiano commettendo reati devono immediatamente segnalare tali situazioni alle autorità competenti. Il mancato invio della segnalazione è punibile con fino ad un anno di reclusione.
L’emendamento 6.0.35, invece, modifica la legge n. 93 del 14 luglio 2023. Nello specifico, vengono ampliate le categorie di soggetti obbligati a conformarsi ai blocchi imposti dalle autorità. Ciò per quanto riguarda la pirateria online. I destinatari dei provvedimenti sono i fornitori di VPN
, DNS alternativi, come Google e Cloudfire. Ciò indipendentemente dalla loro posizione geografica. Tra le modifiche principali c’è l’eliminazione del limite del numero di indirizzi IP che possono essere bloccati allo stesso tempo. Con tale meccanismo ogni indirizzo associato a comportamenti illeciti può essere bloccato senza alcuna restrizione.La decisione può comportare potenziali problematiche. Tra cui, ad esempio, la gestione di un numero elevato di blocchi. Quest’ultimo, infatti, potrebbe diventare un onere parecchio impegnativo per i soggetti coinvolti. Inoltre, ci sono ulteriori preoccupazioni riguardo gli indirizzi IP come risorse limitate. Se questi venissero bloccati senza criteri stringenti potrebbe ridurre significativamente il numero di IP disponibili in Italia. Se tale riduzione non venisse gestita con attenzione potrebbe portare a risvolti del tutto negativi per l’accesso ai servizi web. Sono interventi utili per la lotta alla pirateria, ma bisognerà prestare attenzione al modo in cui si applicheranno le nuove restrizioni.