Purtroppo, però, nelle scorse ore l’azienda Shell ha dichiarato che procederà alla sospensione del suo progetto denominato Aukra dedicato all’idrogeno a basse emissioni di carbonio. Non a caso, stiamo parlando di un progetto che puntava a evitare tonnellate di emissioni di CO2 all’anno. Scopriamo insieme maggiori dettagli sulla decisione presa da Shell nel corso di questo articolo.
Puntare su soluzioni alternative, in grado di contrastare il problema delle emissioni di CO2, è sicuramente un obiettivo che dovrebbe riguardare i diversi produttori. Nel caso di Shell, l’azienda ha fatto sapere di voler sospendere il progetto sull’idrogeno blu a causa di una scarsa domanda.
Per chi non lo conoscesse, l’Aukra Hydrogen Hub era nato con l’intento di avere una capacità di 2,5 GW e una produzione di 1.200 tonnellate di idrogeno al giorno entro il 2030. Produzione che avrebbe contribuito ad evitare ben 4 milioni di tonnellate all’anno di emissioni di CO2. Come accennato, la decisione da parte di Shell di abbandonare il progetto deriva da una scarsa domanda dell’idrogeno blu in favore dell’idrogeno verde.
Non dimentichiamo, però, che l’idrogeno blu nonostante sia più economico da produrre rispetto all’idrogeno verde non ha ancora un sostegno politico da parte dell’Unione Europea. A tal proposito, non sono mancate alcune dichiarazioni da parte dei tecnici della Commissione Europea. Questi avrebbero, infatti, affermato che il processo produttivo dell’idrogeno blu è più impattante rispetto al verde, nonostante le emissioni nettamente più basse. Dunque, non ci resta che attendere ulteriori novità relative alla decisione di Shell.