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Apple: niente più investimento con OpenAI?

Apple ha deciso di rinunciare all’investimento per OpenAI. Secondo quanto dichiarato dal Wall Street Journal l’azienda di Cupertino ha deciso di non investire nella società AI che presto chiuderà un giro di finanziamento pari a 6,5 miliardi di dollari. Apple avrebbe deciso all’ultimo momento di ritirarsi dalle trattative, ad appena una settimana dalla fine di quest’ultime.

Apple rinuncia ad investire su OpenAI: perché?

Dunque, l’azienda di Cupertino ha abbandonato quello che sarebbe stato un investimento davvero raro per la società per un’altra importante azienda. Una fonte informata ha dichiarato che Apple si sarebbe ritirata dai colloqui per partecipare al round delle trattative.

La notizia ha sorpreso in molti considerando che l’annuncio di un possibile investimento da parte dell’azienda di Cupertino era arrivato appena un mese fa. A differenza di Apple, altre aziende invece intendono proseguire con gli investimenti per OpenAI. A tal proposito, Microsoft è già è uno dei principali investitori per l’azienda AI con 49% dei suoi profitti. Ed ora sembra che abbia intenzione di espandere

ulteriormente gli investimenti con circa un altro miliardo di dollari approfittando del nuovo round.

È importante tenere a mente che la mancanza di tale investimento da parte di Apple non rappresenta la fine delle collaborazioni tra l’azienda di Cupertino ed OpenAI. A tal proposito, è utile ricordare che presto ChatGPT arriverà sui dispositivi con iOS 18. Con tale partnership il chatbot avrà la possibilità di gestire le richieste degli utenti, lavorando insieme a Siri per farlo. Si tratta di una collaborazione importante per entrambe le aziende anche se sembra che non ci sarà uno scambio di denaro per quest’ultimo. Secondo Bloomberg, infatti, la collaborazione non ha previsto pagamenti.

Apple ritiene che l’esposizione pubblica fornita a ChatGPT con la sua integrazione su iOS 18 potrebbe portare ad OpenAI “introiti” maggiori rispetto a qualsiasi possibile offerta di denaro. La decisione dell’azienda di Cupertino dimostra come quest’ultima abbia deciso di optare per una strategia diversa molto più cauta.

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Pubblicato da
Margareth Galletta