Negli ultimi mesi, lo sviluppo delle batterie per auto elettriche ha fatto passi da gigante. Le aziende cinesi, in particolare, stanno spingendo sempre più avanti i limiti della tecnologia delle batterie. La SAIC-GM, in collaborazione con CATL, ha presentato una nuova batteria con celle LFP che promette di essere un vero game-changer. Vi siete mai chiesti quanto tempo si potrebbe risparmiare con una ricarica ultraveloce? Secondo le prime indiscrezioni, questa nuova batteria permetterà ricariche a 6C. Che significa? Avranno sei volte la potenza della capacità dell’accumulatore. Questo vuol dire che, con una batteria da 80 kWh, si potrebbero raggiungere potenze di ricarica di 480 kW, riducendo drasticamente i tempi di attesa.
Le ricariche, per le stime, dovrebbero avvenire in appena 10 minuti, un tempo da record. È questo lo scenario che potrebbe diventare realtà grazie a queste nuove batterie. E se la batteria fosse da 100 kWh? Si parlerebbe di 600 kW di potenza. Numeri impressionanti, certo, ma sarà possibile replicarli nella realtà?
Batterie strutturalmente “perfette”
Ovviamente, non basta avere una batteria ultra performante per ridurre i tempi di ricarica. Sarà fondamentale verificare sul campo l’efficacia di questi nuovi accumulatori. E, ancora più importante, ci sarà bisogno di un’infrastruttura di ricarica capace per le batterie di supportare potenze così elevate. Non è la prima volta che si sente parlare di ricariche a potenze simili. Anche altre aziende stanno lavorando a soluzioni analoghe. Ma le aziende coinvolte sembrano essere pronte a fare il grande passo. Il prossimo anno, infatti, vedremo queste nuove batterie sulle vetture di serie realizzate sulla piattaforma Ultium di nuova generazione. Questa sfrutterà un’architettura a quasi 900 V.
Se in 5 minuti si possono recuperare 200 km di autonomia, come dichiarato da SAIC-GM, allora il futuro delle auto elettriche appare sempre più vicino e promettente. Senza però una rete di stazioni di ricarica adeguata, queste batterie potrebbero restare meramente sulla carta. Sarà quindi interessante vedere come i produttori affronteranno la sfida infrastrutturale per sfruttare al meglio queste nuove tecnologie.