Oramai ci siamo: ho messo anche le mani sul nuovo melafonino di Apple. iPhone 16 è finalmente qui e devo ammetterlo: è il device da comprare quest’anno, anche perché è un prodotto lungimirante, che guarda al futuro. Sicuramente la differenza con la gamma Pro si è fatta meno preponderante, anche se, per certi versi, è più marcata che mai. Con un prezzo di listino di 979,00€ però, diventa veramente appetibile e con i vari Trade-in e con le offerte di Amazon diventerà un best buy in pochissime settimane, andando ad occupare il primo posto in classifica nell’elenco dei terminali più venduti del colosso di Cupertino.
La scatola è sempre più minimal: abbiamo il telefono, la manualistica (essenziale), un cavo USB Type-C in nylon e l’estrattore della SIM. Soo spariti gli sticker… d’altronde, chi li usava ancora?
iPhone 16 si presenta come un capolavoro, un gioiello dal design rinnovato ma che mantiene la cifra stilistica vista con i flagship dello scorso anno. Di fatto, il frame è in alluminio satinato (che riprende la colorazione della back cover) e la scocca posteriore è in vetro a infusione di colore, satinata e morbida al tatto. Una vera coccola, per certi versi. Pesa pochissimo (solo 170 grammi) e devo ammettere che in mano risulta ben bilanciato. Mi piace poi l’ergonomia. Come non citare la presenza del nuovo Camera Control per la gestione della fotocamera e il pulsante azione. Questi due elementi meritano una piccola attenzione.
Se da un lato il pulsante azione l’abbiamo già visto lo scorso anno con la gamma Pro di iPhone 15, il Camera Control è una novità. Curioso come alla fine io sfrutti l’action button per mettere il silenzioso (lol) e il camera control per regolare lo zoom o poco più. Certo che le impostazioni sono veramente tante ma il processo di selezione è ostico e non risulta pratico. A mio avviso, questo tasto capacitivo è un esercizio di stile: qualcuno lo amerà, altri invece, lo odieranno. Un po’ come la touch bar dei vecchi MacBook Pro, non trovate?
Qui abbiamo un pannello Super Retina XDR OLED da 6,1 pollici con refresh rate da 60 Hz. Fermi, non gridate allo scandalo: oggettivamente è frustrante, vero, anche perché la concorrenza inserisce display da 144 Hz anche sui midrange, ma Apple qui ha sbagliato. Lo dobbiamo dire tutti: chi se ne accorge però? Nessuno, a conti fatti. Anche io che vengo da un 15 Pro, dopo i primi dieci minuti, mi ero anche dimenticato dell’assenza del ProMotion. Lodevole, invece, la luminosità di picco a 2000 nit
. In pieno giorno è tanta roba, soprattutto con il caldo. Ho voluto fare la recensione alle 12:00 proprio per mostrarvi la bontà del pannello in condizioni critiche: promosso a pieno voti.Inutile dilungarci: a bordo abbiamo un SoC A18 a 3 nanometri con una GPU a 5 core (il Pro ne ha una a 6 core) che va benissimo anche con il gaming più impegnativo. Certo però che io non userei mai giocare ad un titolo AAA su un prodotto così piccolo; piuttosto prenderei un 16 Plus o, al massimo, un iPad con Apple Silicon. Performance al top, ma soprattutto il device supporterà Apple Intelligence (quando arriverà anche da noi), al contrario del 15 liscio (e 15 Plus, ovviamente) che non potranno venir aggiornati con questa feature (va da sé che tale modifica varrà anche per i modelli precedenti). Insomma, questo è un telefono lungimirante e sarà aggiornatissimo nel tempo.
Non manca la USB Type-C per la ricarica e il trasferimento dei dati (non a velocità Gigabit, chiaramente) e c’è ancora la MagSafe charging e la ricarica via wireless. La batteria dura tantissimo, grazie anche a iOS 18 (super personalizzabile) che finalmente ha una gestione energetica di tutto rispetto.
Qui non mi dilungo: vi invito a guardare la recensione video. Ci sono i nuovi stili fotografici, la main camera Deep Fusion da 48 Megapixel ora ha un’apertura f/1.6 e c’è anche, come detto in calce, il Camera Control per gestire i parametri direttamente dal frame del dispositivo.
iPhone 16 è lo smartphone da comprare quest’anno. Per iPhone 16 Pro non ho alcun interesse, anche se forse punterei all-in sul Pro Max che ha un’autonomia mostruosa e cornici ridotte al minimo (le più sottili di sempre, “cit”), ma il prezzo è drasticamente più elevato. A 979,00€ questo melafonino entry level ha tutto e si configura come il prodotto consumer, quello “per tutti”. I Pro e i Pro Max, ora più che mai – ma anche quelli del 2023 – si configurano come cineprese e macchine fotografiche professionali che, tra le altre cose, fungono anche da smartphone, a mio avviso.