Le trattative tra Gruppo Volkswagen e il sindacato IG Metall si sono arenate. Si discute ancora di stipendi, licenziamenti di massa e possibili chiusure di stabilimenti. Per quanto se ne parli però entrambe le parti restano lontane da un accordo. Mentre il gruppo automobilistico insiste sulla necessità di tagliare i costi, i sindacati al contrario chiedono un aumento salariale del 7%. Non sono proprio sulla stessa lunghezza d’onda. La tensione continua così a crescere. Gli operai ormai minacciano di scioperare dal 1° dicembre, subito dopo la scadenza del contratto.
Come possono due posizioni così distanti trovare una via di incontro? Il responsabile del personale di Volkswagen, Arne Meiswinkel, ha ribadito che l’azienda deve agire per mantenere la competitività. Questo implica tagli alla forza lavoro e la possibile chiusura di stabilimenti considerati ormai obsoleti. Secondo Meiswinkel, i costi devono essere abbattuti, altrimenti si rischiano danni economici maggiori.
Compromesso sempre più lontano per Volkswagen
La questione è chiara: come si possono mai conciliare due posizioni così tanto distanti? Sembra impossibile. La presidente del comitato aziendale, Daniela Cavallo, ha ammesso che, al momento, non ci sono stati progressi che portino ad una soluzione. Dall’altra parte, IG Metall si oppone fermamente ai licenziamenti obbligatori Volkswagen. Non intende cedere sull’aumento salariale. È un braccio di ferro che non sembra trovare soluzione nel breve termine.
Nel frattempo, anche la politica interviene. Stephan Weil, premier della Bassa Sassonia e rappresentante del secondo maggiore azionista del gruppo Volkswagen, ha criticato apertamente l’idea di chiudere stabilimenti. Considera tale mossa assai controproducente per l’economia locale. Il CEO di Volkswagen, Oliver Blume, ha dichiarato alla stampa che una soluzione potrebbe essere ridurre il personale di 30.000 lavoratori. Lo spettro dunque di chiusure e licenziamenti si fa sempre più concreto. Le due parti riusciranno a trovare un compromesso prima che gli scioperi inizino? Si spera di sì. Con migliaia di posti di lavoro in bilico e fabbriche obsolete, Volkswagen si trova ad un bivio cruciale. Riusciranno a salvare i posti di lavoro o la necessità di ristrutturazione prevarrà?