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Automotive: occorrono auto più leggere e compatte sul mercato

Negli ultimi tempi si parla molto di quello che sarà il futuro delle auto in Europa ed è per questo che l’attenzione delle aziende è sempre più alta. Il settore automotive è diventato uno di quelli più a rischio, ancor di più dopo l’era del COVID, quando ci sono stati grossi ribassi in termini di vendite. A parlare nelle ultime ore ha Il Sole 24 ore ci ha pensato il CEO del Gruppo Renault, Luca de Meo.

È stato proprio lui a manifestare il bisogno di un ritorno ad auto più compatte e piccole, sostenendo che la strada sbagliata sia quella di acquistare veicoli di grandi dimensioni. Per ridurre appunto l’impatto del settore dei trasporti, infatti non è necessario solo sposare una mobilità green.

Il settore delle auto compatte è stato colpito duramente dalle normative, rendendo sempre più complicata la produzione di veicoli di piccole dimensioni in modo redditizio. L’offerta in questo segmento è diminuita e il costo di accesso al mercato delle auto nuove è aumentato del 60% negli ultimi dieci anni. Questo fenomeno ha contribuito in larga misura alla delocalizzazione delle nostre fabbriche verso il sud del Mediterraneo e l’Europa orientale, spiegando anche il declino della produzione automobilistica in paesi come Francia, Italia e Spagna, un tempo leader nel settore

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Più auto piccole e compatte: questo è quanto auspica il numero uno del Gruppo Renault

La motivazione per cui le auto piccole sono scese dalle principali preferenze degli utenti sta proprio nelle tante normative che le hanno messe alle corde. In questo caso, le case produttrici hanno trovato sempre più difficoltà nel piazzale sul mercato i loro nuovi esemplari di questo genere.

Da qui ne è derivato un aspetto in particolare: per accedere all’acquisto di un’auto, siccome si valutano più spesso quelle di grandi dimensioni, bisogna spendere molto di più. Infine, il manager ha auspicato ad una collaborazione in tutti i settori per riuscire a far tornare il mercato auto competitivo.

 

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Pubblicato da
Felice Galluccio