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Germania: l’industria automobilistica è in crisi

Il campo dell’industria automobilistica è senza dubbio un campo ricco di sfide e di difficoltà da affrontare. I cambi di strategia per stare al passo con i tempi sono sicuramente uno degli obiettivi delle diverse case automobilistiche. A tal proposito, oggi vogliamo parlare dell’industria dell’auto tedesca. Vi starete chiedendo perché proprio quella della Germania e non di un altro Stato.

Come sappiamo, si tratta di un’industria che nel corso degli anni è riuscita sempre ad ottenere i risultati sperati e, dunque, sempre lontana da eventuali crisi. Non a caso, è nota in tutto il mondo grazie alla sua capacità di realizzare veicoli innovativi ed efficienti pronti a sfidare qualunque altro mercato. Parliamo infatti di una realtà consolidata, con Case costruttrici che hanno offerto al Paese una percentuale di PIL pari al 5% e offrendo, conseguentemente, un grandissimo numero di posti di lavoro. Ultimamente, però, le cose sembrerebbero non andare più come sperato. Scopriamo insieme maggiori dettagli sugli attuali problemi dell’industria automobilistica in Germania.

Germania: industria automobilistica in crisi

Le sfide da approntare nell’industria automobilistica sono sempre tante. A tal proposito, alcune case automobilistiche tedesche sembrerebbero essere in netta difficoltà. Un esempio, sono le big come Mercedes, BMW e Volkswagen. Non a caso, infatti, queste aziende sono state costrette a rivedere verso il basso le loro stime economiche per il 2024. La stessa casa automobilistica Volkswagen starebbe addirittura pensando di chiudere uno dei suoi stabilimenti presenti in Germania.

Le cause di tutto ciò sembrerebbero ricondursi ad una serie di fattori tra cui una contrazione del mercato europeo. Alcuni dati mostrano, infatti, un calo delle vendite di auto pari a 2 milioni di unità rispetto al 2019. Alle cause, viene aggiunta anche la geopolitica e la Cina. Non dimentichiamo che la produzione di auto in Germania si basava molto sulla disponibilità di energia a basso costo garantita dal gas russo.

 

 

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Pubblicato da
Valentina Acri