La stampa 3D, nata per la riproduzione di piccoli oggetti in plastica, sta evolvendo in qualcosa che impatta anche l'edilizia sostenibile.

Secondo i ricercatori dell’ETH di Zurigo, costruire intere case utilizzando argilla o terra scavata potrebbe rappresentare un’alternativa economica e sostenibile, poiché questi materiali non richiedono cemento. Tuttavia, i metodi di costruzione tradizionali risultano lenti e richiedono un elevato impiego di manodopera, rendendo il processo costoso. Per affrontare questa problematica, gli studiosi hanno sviluppato un innovativo processo di stampa 3D robotica per materiali di origine terrosa, eliminando la necessità di cemento e additivi chimici.

 

Edilizia sostenibile grazie alla stampa 3D

Questa metodologia si basa sulla manifattura additiva “ad impatto“, in cui un robot proietta il materiale dall’alto per costruire gradualmente un muro. La deposizione avviene ad alta velocità e, all’impatto, le parti si legano tra loro senza bisogno di leganti additivi significativi. A differenza della stampa 3D del calcestruzzo, che richiede la deposizione layer by layer e pause per la solidificazione, questo nuovo metodo non prevede tali interruzioni. I test iniziali hanno utilizzato una miscela di materiali di scavo, limo e argilla, tutti di origine naturale al 100% e conformi ai principi di edilizia circolare.

L’innovativo processo di impact printing permette la realizzazione di strutture murarie a forma libera, con emissioni di carbonio molto contenute, rispondendo così alle esigenze di sostenibilità. Il metodo è frutto di una collaborazione interdisciplinare e mira a migliorare il rapporto costi-benefici dei materiali da costruzione, grazie a un sistema di produzione efficiente e automatizzato.

La piattaforma utilizzata nei test ha mostrato il potenziale di costruire strutture fino a tre metri di altezza, affrontando terreni variabili in ambienti irregolari. L’ETH Zurich ha progettato uno strumento di stampa personalizzato, adattabile a piattaforme robotiche ad alta capacità di carico, per facilitare la fabbricazione in cantiere. Il processo ha ricevuto riconoscimenti significativi, come la 3D Pioneers Challenge nel 2023, e gli sviluppatori stanno lavorando per commercializzarne le applicazioni in tutto il mondo, contribuendo così a una nuova era nella costruzione sostenibile.

Articolo precedentePoste Italiane: niente più lettere e bollettini? Ecco cosa cambia