Luca de Meo: il futuro dell’auto è nelle piccole dimensioni

Il CEO di Renault e presidente dell’ACEA, Luca de Meo, propone un ritorno alle auto compatte per ridurre l’impatto ambientale. Una posizione in controtendenza rispetto all’attuale mercato, dominato da modelli sempre più grandi. Ma davvero le auto ecologiche possono bastare? Per il manager italiano, non si tratta solo di elettrificare la mobilità: serve una riduzione delle dimensioni e del peso delle auto. De Meo crede che il settore automobilistico debba ripensare la produzione. Le auto sono sempre più grandi, ma questa strategia è corretta? Secondo lui, no. Il ritorno a vetture più piccole e leggere è necessario se si vuole davvero contribuire alla sostenibilità dei trasporti. Non basta puntare sull’elettrico o sull’idrogeno. Il design compatto è ciò che farà la differenza.

Le case automobilistiche, però, si sono allontanate da questo segmento auto. Colpa delle regolamentazioni che hanno reso difficile realizzare piccole vetture in modo redditizio. Il risultato è stato un progressivo ridimensionamento dell’offerta e un aumento dei prezzi per i consumatori. Questo fenomeno ha spinto molte aziende a delocalizzare la produzione, con impatti negativi su paesi come Francia, Spagna ed anche l’Italia.

Il progresso è per tutte le case produttrici di auto?

De Meo cita Henry Ford e il lancio della Ford T per sottolineare che il vero progresso si ha quando i benefici di una tecnologia sono accessibili a tutti. Un principio che, secondo il manager, oggi viene trascurato. Il costo d’accesso alle auto nuove è cresciuto del 60% negli ultimi dieci anni, riducendo l’accessibilità per molti. Come si può parlare di progresso se i vantaggi non sono condivisi?

Per de Meo, il futuro richiede collaborazione tra settori e nazioni. È un richiamo all’importanza di fare squadra per mantenere l’Europa competitiva nel settore auto, come recentemente detto anche da Mario Draghi nel suo rapporto sull’Europa. Il gioco di squadra tra aziende e governi è fondamentale per affrontare le sfide che si presenteranno. Il futuro dell’auto, dunque, potrebbe essere più piccolo, ma solo se l’industria saprà rendere il progresso davvero accessibile a tutti.

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