OpenAI è al centro di nuovi finanziamenti. Sono diverse le aziende che hanno deciso di intervenire. Tra queste, inizialmente, c’era anche Apple. Eppure, l’azienda di Cupertino si è ritirata all’ultimo momento rinunciando ai suoi finanziamenti. OpenAI non è però rimasta “scoperta”. Sembra che SoftBank abbia deciso di intervenire con un finanziamento da 500 milioni di dollari.
OpenAI riceve nuovi finanziamenti da SoftBank
L’azienda di Sam Altman si sta preparando ad una nuova ristrutturazione. Prima di tutto, è stata annunciata una ridefinizione dei ruoli manageriali. A tal proposito, la CTO Mira Murati ha recentemente dichiarato la sua uscita da OpenAI. Proprio come aveva già fatto il co-fondatore Greg Brockman. Non si tratta però di eventi isolati, anche altri top manager hanno deciso di lasciare l’azienda. Si tratta di Barret Zoph, Ilya Sutskever e Bob McGrew.
La ristrutturazione in arrivo ha lo scopo di trasformarla da realtà no profit ad una società a scopo di lucro. Con l’inizio di tale scenario, è ipotizzabile che i profitti dell’azienda aumenteranno. Dettaglio che potrebbe attirare moltissimi investitori. È però importante sottolineare come tale scenario abbia scatenato anche una serie di questioni etiche.
Con la nuova struttura organizzativa, la gestione non sarà più incentrata nelle mani del Consiglio di amministrazione che agisce in virtù del no-profit. Ora i processi decisionali, così come l’attenzione riservata allo sviluppo dell’intelligenza artificiale saranno incentrati soprattutto sulla ricerca del profitto. Un dettaglio che preoccupa molti.
Come annunciato, l’arrivo di SoftBank segue la rinuncia da parte di Apple che ha preferito optare per un cambio di strategia e non investire nel round di finanziamenti. Microsoft, invece, continua ad essere presente, confermandosi come uno dei principali investitori di OpenAI. Inoltre, sembra che l’azienda di Redmond abbia intenzione di estendere ulteriormente il proprio investimento. Le dinamiche di investimento sono ancora aperte e sarà interessante scoprire come quest’ultime permetteranno ad OpenAI di attuare la sua nuova strategia riguardo la propria ristrutturazione.