Gli analisti di Barclays hanno lanciato un allarme sulle vendite dell’iPhone 16. Riportando un cambiamento rilevante rispetto ai modelli precedenti. Secondo una nota inviata agli investitori, Apple avrebbe deciso di ridurre la produzione del nuovo dispositivo di circa tre milioni di unità. Probabilmente in risposta a un calo della domanda. Questo taglio coinvolgerebbe un importante fornitore di semiconduttori. Si pensa alla taiwanese TSMC, uno dei principali partner dell’ azienda per la produzione di chip.
Le previsioni per il trimestre di settembre, che copre i mesi di luglio, agosto e settembre, stimano che Apple possa vendere fino a 51 milioni di unità di iPhone. Incluse due giornate extra di vendita rispetto all’anno precedente. Eppure, nonostante il lancio anticipato, le vendite complessive non mostrano una crescita importante. Barclays prevede infatti un calo di circa il 15% rispetto alle vendite dell’iPhone15 nello stesso periodo del 2023. Evidenziando una debolezza nella domanda globale.
Le previsioni per il periodo di dicembre si presentano ancora più problematiche per il gigante di Cupertino. Gli analisti temono ulteriori riduzioni nella produzione, citando diversi motivi che contribuiscono a questa disastrosa tendenza. Tra questi, il ritardato lancio di AppleIntelligence in diversi mercati internazionali. Ma anche la bassa adozione dell’intelligenza artificiale fuori dagli Stati Uniti e la mancanza di innovazioni hardware rilevanti nel nuovo iPhone 16.
Un altro fattore da considerare è la riduzione dei tempi di attesa per ottenere il nuovo modello di smartphone rispetto a quelli dell’iPhone15. Ciò potrebbe essere interpretato come un segnale di domanda un po’ più debole del previsto. Nonostante ciò, Barclays invita a interpretare con cautela questi dati, poiché molti fattori possono influenzare il mercato. La banca d’investimento continua a monitorare attentamente i numeri. Avvertendo che il taglio alla produzione potrebbe influenzare negativamente i risultati finanziari dell’azienda nel primo trimestre fiscale del 2025.