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eBay non è colpevole per le vendite illegalli

Il governo degli Stati Uniti aveva di recente accusato eBay per la vendita di oltre 350.000 prodotti pericolosi sulla propria piattaforma. A tal proposito, un tribunale federale americano ha però respinto la causa. Secondo quanto stabilito dal giudice Orelia Merchant, eBay non è responsabile per i prodotti che vengono venduti dai suoi utenti.

Ciò è una conseguenza diretta della Sezione 230. Quest’ultima è parte del Communications Decency Act. La Sezione esenta le piattaforme online dalla responsabilità per i prodotti che vengono caricati da coloro che usufruiscono del servizio e-commerce. Si tratta di una legge che ammette poche eccezioni e che secondo il giudice è applicabile anche ad eBay.

Nessuna responsabilità legale per eBay

La causa è stata inizialmente presentata dal Dipartimento di Giustizia nel 2023. Secondo quanto riportato, eBay aveva violato il Clean Air Act (CAA) permettendo la vendita dei dispositivi in questione.

La sentenza, invece, ha dichiarato che la piattaforma e-commerce non può essere considerato un venditore diretto. Infatti, eBay non possiede i prodotti che vengono venduti. Inoltre, non ne detiene nemmeno la proprietà

. La piattaforma interviene solo fornendo servizi che riguardano la gestione dei pagamenti e le notifiche. Ed è per questo motivo che non può essere sostenuta la sua partecipazione attiva alla vendita di prodotti illegali.

La piattaforma ha dichiarato il suo impegno costante nella lotta ai prodotti dannosi e contraffatti. L’e-commerce ha, inoltre, ribadito che intende continuare ad intraprendere azioni contro tali pratiche per garantire la sicurezza del suo servizio.

La sentenza rappresenta un traguardo importante non solo per eBay, ma per tutte le piattaforme e-commerce. Quest’ultime, infatti, in questo modo hanno ottenuto la conferma riguardo il rientrare nella protezione della Section 230. Dettaglio che non risultava essere ancora del tutto certo.

Quanto emerso dal caso contro eBay riguarda però solo gli Stati Uniti. È però importante evidenziare che anche l’Unione Europea presenta una legge simile che interviene nella tutela delle piattaforme online. Quest’ultima però non è mai stata applicata per i servizi di e-commerce.

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Pubblicato da
Margareth Galletta