Gli occhiali, disponibili su alcuni mercati, mettono a disposizione degli utenti la possibilità di ottenere informazioni sull’ambiente circostante. Inoltre, è presente la possibilità di ricevere degli “aggiornati”. Come, ad esempio, dove hanno parcheggiato l’auto. Per farlo viene utilizzata la telecamera integrata negli occhiali stessi di Meta.
Meta: come funzionano gli occhiali smart
Con l’introduzione dell’intelligenza artificiale sono sorte diverse questioni. Quest’ultime riguardano la privacy degli utenti. In particolare, si fa riferimento ai dati raccolti con tale meccanismo. A tal proposito, infatti, TechCrunch ha chiesto a Meta se le immagini catturate dagli occhiali vengono utilizzate per addestrare i modelli AI e la risposta è risultata ambigua. Suddetta mancanza di trasparenza ha sollevato vari sospetti. Infatti, non è possibile comprendere se le immagini vengono utilizzate per l’addestramento oppure no.
In ogni caso, gli utenti che utilizzano gli occhiali Ray-Ban Meta devono tenere a mente che i loro dati potrebbero essere condivisi con il sistema dal momento che si utilizzano le funzioni AI. Quest’ultime, infatti, possono portare alla condivisione involontaria di foto private con l’azienda.
Si tratta di una situazione complessa. D’altronde Meta già utilizza immagini e storie postate sui suoi social per poter addestrare la sua AI. La cosa però non accade in Europa. Le immagini degli occhiali vengono catturate in modo passivo. Riguardano l’ambiente circostante per gli utenti e comprendono anche gli ambienti domestici e situazioni private. Ciò ha suscitato una serie di quesiti sulla privacy che al momento risultano ancora incerti. Bisogna attendere che Meta rilasci dichiarazioni ufficiali per comprendere l’effettivo funzionamento delle funzioni AI sugli occhiali Ray-Ban per quanto riguarda le immagini catturate.