Un’ampia campagna di attacco informatico è stata sventata da Cloudflare. L’attacco DDoS si presentava come il più ampio mai segnalato. Quest’ultimo ha raggiunto un picco di 3,8 Tbps ed è durato all’incirca un mese. Le offensive registrate sono “L3” ed “L4” con un alto volume di pacchetti.
Nello specifico, “L3” o “Layer3” sono gli attacchi che intervengono sovraccaricaricando le infrastrutture di rete. Per farlo usano l’invio di grandi quantità di pacchetti. Gli attacchi di tipo “Layer4”, invece, intervengono provando ad esaurire le risorse dello strato di trasporto di una rete. Per farlo quest’ultima viene sovraccarica di richieste di connessione o pacchetti.
Cloudflare: ecco come ha sventato l’attacco DDoS
Le difese della piattaforma sono intervenute in modo autonomo. Cloudflare, come ha dichiarato, è intervenuta senza che i suoi clienti si accorgessero di nulla. La minaccia è stata sventata e non si sono presentati grandi disservizi.
Come anticipato, il picco dell’attacco ha raggiunto 3,8 Tbps ed è durato poco più di un minuto prima che venisse neutralizzato da Cloudflare. Il traffico è arrivato soprattutto da un ampio cluster di router ASUS. A tal proposito, Cloudflare ha dichiarato che quest’ultimi siano stati utilizzati sfruttando una vulnerabilità. Quest’ultima è molto grave, valutata con un tasso di criticità pari a 9,8 su 10.
È importante considerare che qualsiasi tipo di dispositivo connesso ad internet potrebbe essere utilizzato per un attacco DDoS. Non solo smartphone o computer. Ma anche lampadine e lavatrici. Se quest’ultimi presentano una vulnerabilità, allora possono essere usati come mezzi per gli attacchi.
Quanto accaduto evidenzia non solo la pericolosità di attacchi informatici di questo tipo. È importante evidenziare anche l’intervento repentino di Cloudflare che è riuscita a sventare l’attacco in modo rapido ed efficiente. Inoltre, l’azienda è riuscita ad intervenire senza che i suoi utenti se ne rendessero conto in alcun modo. Un dettaglio decisamente da non sottovalutare.