Secondo quanto emerso, l’obiettivo riguarda il lancio di centodieci progetti di ricerca e sviluppo. Lo scopo ultimo, come annunciato, è quello di raggiungere la totale autosufficienza per la tecnologia di processo a 28nm.
In Russia ideato un nuovo programma per i chip
Attualmente, i produttori russi possono produrre microchip sfruttando tecnologie a 65nm e i 90nm. Eppure, sembra che solo 12% delle 400 attrezzature che vengono utilizzate in Russia per la produzione permette di procedere localmente.
Proprio per questo il Ministero dell’Industria e del Commercio della Russia ha sviluppato un nuovo programma. Quest’ultimo prevede la nascita di alternative “domestiche”. Lo scopo riguarda il raggiungimento del 70% delle attrezzature. Nella percentuale sono presenti anche le materie prime.
Per raggiungere tale scenario bisogna sviluppare sistemi di litografia che possano processare wafer con tecnologie a 65nm o 90nm entro il 2030. Si tratterebbe di un miglioramento importante per la Russia, eppure quest’ultima rimane ancora “in ritardo” tecnologicamente parlando. Nello specifico si tratta di circa 25/28 anni in meno rispetto al resto del settore.
I primi progressi importanti dovrebbero presentarsi già alla fine del 2026. A tal proposito, è importante sottolineare che al momento sono già stati rilevati alcuni rallentamenti rispetto agli obiettivi iniziali. La motivazione riguarda la difficoltà di acquisire strumentazioni avanzate. Tale problematica è dovuta alle sanzioni riservate alla Russia.
Inoltre, sembra che gli obiettivi al momento risultino ancora vaghi. Inoltre, potrebbero risultare anche meno ambiziosi rispetto a quanto dichiarato in precedenza riguardo suddetta strategia. Solo con l’avanzare del processo di sviluppo sarà possibile comprendere se i piani della Russia riusciranno a concretizzarsi davvero.